Brindisi, 18/11/2004
Rigassificatore: La Brindisi Lng chiede un risarcimento
Lo avevamo annunciato avantieri nel nostro tg serale e ieri si è avuta la conferma ufficiale.
Durante la conferenza stampa indetta dal presidente Errico sono state consegnate ai giornalisti le fotocopie dei ricorsi presentati dalla Lng contro le delibere del consiglio comunale e del consiglio provinciale.
Vi risparmiamo gli aspetti tecnico – giuridici e andiamo subito alla parte più importante perché sarà quella che verrà utilizzata nei confronti dell’opinione pubblica come pressione, perchè il rigassificatore trovi un iter di costruzione il più veloce possibile.
Al punto n°6 di entrambi i ricorsi c’è la riserva di domanda risarcitoria e cioè il chiaro ricatto morale nei confronti del nostro territorio così da ammorbidire la volontà dei nostri politici. E si sa già che Lng proporrà per ogni giorno di ritardo una richiesta di 5 miliardi di vecchie lire.
Quale amministrazione avrà il coraggio di proporre ai propri cittadini di caricarsi un debituccio di una simile portata? Peraltro caricandosi lo stesso l’impianto, visto che le probabilità che sia annullata la sua costruzione è veramente ridotta ad un lumicino.
Del resto noi lo avevamo ricordato in un nostro servizio prima della convocazione del consiglio comunale, avvenuta il 9 settembre del 2004, quando abbiamo detto a chiari lettere che era meglio evitare la farsa di un consiglio comunale che non avrebbe potuto in nessun modo avere gli strumenti per bloccare in modo definitivo la costruzione del rigassificatore.
Ed allora ci fu risposto che c’era una strategia da parte del comune di Brindisi e che si era già provveduto a dare l’incarico al prof. Paparella e che comunque c’erano gli strumenti tecnico – giuridici per evitare la costruzione dell’impianto.
In ogni caso, nel ricorso notificato qualche giorno addietro alle due amministrazioni si ribadisce che né il comune né la provincia possono avere la titolarità giuridica per agire nei confronti della Lng e questa sarà già il primo argomento di valenza giuridica che il Tar dovrà sciogliere.
È fin troppo evidente che questa decisione sarà preliminare per qualsiasi altra iniziativa le pubbliche amministrazioni vorranno intraprendere.
A quel punto però resta l’interrogativo che abbiamo posto prima in evidenza e cioè se hanno ragione i legali dell Lng, con l’azione legale intrapresa dalle amministrazioni, scatterà automaticamente il diritto al risarcimento del danno e quindi la popolazione brindisina dovrà subire la costruzione del rigassificatore ed in più la beffa di dover pagare tasse per chissà quanti anni e chissà quali entità grazie ad una condotta quanto mai spregiudicata dei nostri politici.
Allora, non è molto più semplice oggi, affrontare il problema nelle sedi politiche opportune, gestendo il discorso rigassificatore come grimaldello per aprire quelle porte che sembrano volutamente chiuse da parte del governo italiano?
Qualcuno potrebbe pensare anche gli amministratori in caso di risarcimento dei danni sarà chiamato dalla corte dei conti a pagare in proprio, ma chi presumibilmente può pensare di poter affrontare con il proprio patrimonio, cifre da capogiro come quelle in questione?
Quando scrivemmo ad inizio settembre della inutilità di far discutere in consiglio comunale, nei termini in cui è stato fatto, intendevamo proprio questo e cioè che non vi era alcun motivo di seguire una strada che comunque era ed è senza via di uscita salvo che l’amministrazione comunale non abbia effettivamente una sua strategia che allo stato non possiamo certamente conoscere perché strettamente riservata agli addetti ai lavori.
È chiaro che questa strategia dovrà passare attraverso le aule giudiziarie con il pericolo fin troppo evidente di non vedere risconosciuto il principio che si vuole affermare e cioè che la popolazione dovrebbe essere sovrana nelle decisioni per insediamenti che coinvolgono il proprio territorio in modo definitivo.
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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