Alle ormai note discussioni legate alla mancanza di pulizia in città si sommano quelle relative al decoro e all’arredo urbano che lasciano spazio ad osservazioni e critiche da parte dei cittadini. Prendiamo ad esempio due casi su tutti: quello relativo al rondò realizzato all’incrocio denominato “della morte” e la scalinata delle colonne romane.
Nel primo caso chiediamo all’amministrazione comunale a quando i lavori di ripristino del muro a secco crollato da ormai diversi mesi. Un biglietto da visita non proprio all’altezza di una città che proprio con quella realizzazione voleva dare un’immagine diversa e che oggi invece rischia di ritorcersi contro a causa dell’incuria. Stessa cosa dicasi per le piante di Fichi d’india messe a dimora che sono l’immagine più che della vegetazione della sofferenza locale.
Altro discorso quello relativo alla scalinata delle colonne romane. Non è sfuggito a molti la collocazione dei nuovi vasi la cui dimensione, tipologia e colore sinceramente riteniamo non abbiano niente a che fare con il contesto storico e architettonico del luogo. L’impressione è che le iniziative vengano prese in funzione delle disponibilità economiche e non per valorizzare l’esistente con il risultato di partorire veri e propri obbrobri che rischiano di rovinare contesti che meriterebbero ben altre cure ed attenzioni. Chiediamo, pertanto, la rimozione di quanto messo a dimora e la sostituzione con elementi di arredo più consoni al contesto.
A tal proposito ci giungono segnalazioni e suggerimenti vista la presenza sul territorio di una società leader nel campo della produzione di vasellame in stile si potrebbe chiedere di sostenere l’iniziativa di addobbo della scalinata. Se ciò si verificasse sarebbe un bel biglietto da vista per la città e per le produzioni locali.