Valentino (DeR): "migliorare educazione civica e pulizia"
Sono quotidiane le lamentele in merito alla mancanza di pulizia e decoro nella nostra città. Le doglianze della gente sono rivolte in prima istanza contro la Monteco (come lo furono a suo tempo contro la SLIA, Innovambiente ecc) ed in seconda istanza verso la classe politica “che non fa nulla per risolvere il problema”. Partendo da queste premesse ambientali vorremmo descrivere un episodio di cui siamo stati personalmente spettatori accaduto alcuni giorni or sono e che ha interessato un piccolo gruppo di turisti giapponesi sbarcati a Brindisi da una nave da crociera. Passeggiando in città e notando la pittoresca sponda del Casale e del Villaggio pescatori ci è stato chiesto come fare a raggiungere l’altra riva. Dopo averli indirizzati verso il vaporetto (o “la motobarca” come si dice da noi) abbiamo percorso lo stesso tratto di mare. Con la cortesia che li contraddistingue hanno ringraziato con garbo ed hanno scattato molte foto lungo il tragitto. Giunti sull’altra riva lo spettacolo che ci ha accolto sulla scalinata che si trova di fronte all’attracco ha deteriorato di colpo l’immagine della nostra città. Cumuli considerevoli di carta oleata con adese bucce di pomodoro (residui di allegre “mangiate in compagnia” fatte la sera prima) insozzavano la scalinata. Ad esse si accompagnavano numerose bottiglie di vetro alcune intere altre rotte volontariamente verosimilmente a seguito dell’euforia indotta dalla birra. Una donna sfilava da un sandalo in cuoio una scheggia di vetro che aveva calpestato senza fortunatamente farsi male. Naturalmente i giapponesi hanno fotografato anche questo e nel ricordo della nostra città quanto descritto non potrà non influire negativamente. Tra l’altro nessun contenitore per immondizie era a disposizione nei paraggi (un tempo c’erano ma sarebbero stati ripetutamente divelti) anche se questo non giustifica minimamente chi sporca volontariamente e dolosamente.
Sempre in questi giorni si reclama a gran voce per la scarsa pulizia delle spiaggie. Ma fermo restando che il servizio è inefficiente o addirittura quasi inesistente quante buste di plastica porta il mare e quante ne lasciamo noi stessi per pigrizia o indolenza con gli avanzi di una giornata passata in compagnia?
Nella giornata di ieri un gruppo di adolescenti non ha trovato nella di meglio da fare “per divertirsi” che daneggiare vetri e suppellettili della “Marco Pacuvio”. Altre scuole in città hanno subito nel tempo danni che vanno dall’allagamento delle classi ai furti del materiale didattico e degli strumenti musicali.
Infine passeggiando nel parco del Cesare Braico, che nell’immaginario collettivo è il nostro equivalente del “Central Park” di New York, si nota come siano solo 2 le panchine risparmiate dalla furia dei “vandali” e che cumuli di materiale edile di risulta si trovano abbandonati in vari punti del parco ed addirittura nei pressi dei giochi per i bambini (tra l’altro pressocchè tutti rotti per mancanza di manutenzione ordinaria).
Se tutto ciò succede è colpa della Monteco, dei politici o tra le urgenze della città vi è anche quella di tentare di educare alla legalità quella fetta di popolazione che sfoga la propria dose di ignoranza e le proprie frustrazioni danneggiando i beni della comunità? Nella città che si candida a “Capitale europea della cultura” le linee guida per tentare di far rientrare nel fisiologico quanto accade dovrebbero essere la prevenzione e l’adeguata punizione.
La prevenzione primaria andrebbe fatta nelle scuole della nostra città educando i bambini prima ed i ragazzi poi all’importanza sociale di un comportamento corretto nei confronti dei rifiuti che vengono prodotti e versi i beni della collettività. Posizionare per esempio fin dalla prima elementare i contenitori per la raccolta differenziata, incoraggiare i comportamenti virtuosi facendoli rientrare nel voto di condotta, favorire incontri periodici con esperti nel riciclaggio dei materiali di scarto rappresenterebbero un primo decisivo passo verso la giusta direzione.
In tal senso è da auspicarsi una stretta collaborazione tra il Comune ed il Provveditorato agli studi affinché nel programma annuale sia contemplato questo importante aspetto del vivere comune.
La prevenzione secondaria andrebbe fatta intensificando i controlli sul territorio. Rileggendo il programma dei vari candidati sindaco dello scorso anno in tutti vi era l’obiettivo di migliorare la sicurezza in città adottando dei sistemi di videosorveglianza.
Da contatti informali abbiamo appreso che un discreto sistema di videosorveglianza ed allarme per un istituto scolastico può avere un costo orientativo sui 3000 euro. A voler esagerare un sistema di videosorveglianza notturno con telecamere a raggi infrarossi per una struttura estesa come il Cesare Braico dovrebbe aggirarsi sugli 80.000 euro. Con altri 20.000 euro altre telecamere potrebbero essere collocate in punti chiave della città in collegamento col comando dei vigili urbani (o con un istituto di vigilanza). E’ preferibile a nostro giudizio affrontare “una tantum” una spesa di questo importo con finalità preventive anziché acquistare periodicamente tutto ciò che viene ignobilmente danneggiato.
Per quanto attiene infine all’aspetto sanzionatorio va invocata una maggiore applicazione delle pene accessorie (oltre che quelle pecuniarie) da parte della Magistratura. Come accade in molte nazioni per educare ad un comportamento socialmente corretto devono essere inflitte pene che consentano di meditare davvero sul danno provocato. Multare pesantemente chi viene trovato a rompere una panchina, a spaccare le bottiglie di vetro per strada a sporcare la città ed essere condannato a pulire (supportando per es. la Monteco o che per lei per una o due settimane) avrebbe un ruolo didattico e pedagogico formidabile. Ci sembra giunto il tempo di avere nei confronti della maleducazione, del bullismo e del vandalismo un atteggiamento di minore tolleranza e di adeguata fermezza e severità.
Dott. Salvatore Valentino -
Capogruppo “Democratici e Repubblicani”