Brindisi, 07/07/2010
Le sfide del Comitato tecnico scientifico del De Marco
Qual’è lo scenario di riferimento per i ragazzi in cerca di una prima collocazione nel mondo del lavoro? E quali possono essere le scelte del sistema scolastico, in relazione alle risposte che la riforma del sistema scolastico secondario superiore intende dare?
L’argomentazione prende le mosse da un assunto fatto proprio dal Documento Programmatico Italia 2020 - “Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione fra apprendimento e lavoro”- redatto a cura dei Ministri Sacconi e Gelmini, allorquando si denuncia con forza “La marcata autoreferenzialità del sistema educativo di istruzione e di formazione che incide negativamente sulle prospettive occupazionali dei giovani”.
Può il sistema scolastico non ripartire da questo assunto, individuando nuovi processi di comunicazione, di interazione, di integrazione e soprattutto di intelligente ed efficace coinvolgimento del mercato del lavoro?
Questo è la domanda dalla quale è partito il lavoro del comitato tecnico scientifico con capofila l’istituto De Marco di Brindisi e costituito da Area Vasta di Brindisi, Confindustria Puglia Comitato PMI, Confesercenti Brindisi, CNA Brindisi, Edizioni Palomar; Nicolaus Tour e Organizing e Consulting s.r.l.
In concreto, si è avviata la costruzione di un sistema in cui alla scuola sia lasciata la gestione della fase operativa e organizzativa, all’interno di un Tavolo Tecnico - il Comitato Tecnico Scientifico appunto- composto pariteticamente da scuola e mondo del lavoro, a cui invece sia demandata l’analisi dello scenario di riferimento e la corrispondente individuazione delle figure professionali, che in quello scenario possano trovare una propria dimensione. Un’attività, quella del Tavolo Tecnico, che non è confinata ai soli momenti di programmazione e/o consuntivazione, ma rappresenti costantemente, in tutto il percorso formativo, momenti di approfondimento e riflessione rispetto a quello che c’è fuori dalle aule, a quello che c’è oltre la formazione.
A tal proposito è stato avviata una indagine tramite un questionario alle imprese utile al riconoscimento delle competenze che il mercato richiede ricevendo finora un positivo riscontro in termini di risposta da parte delle aziende. Il passaggio successivo è evidentemente quello di riorganizzare la struttura scolastica, perché la stessa possa rispondere efficacemente alle indicazioni che riverranno dall’indagine. Una nuova linfa rinnoverà la scuola: la conoscenza accademica si fonderà, finalmente, con la competenza professionale e da questa trarrà nuovo vigore, manifestando costantemente una “tensione verso” l’acquisizione di nuove e più efficaci competenze e conoscenze.
Tutto questo attraverso un’osmosi continua, che non solo sia in grado di portare nuove opportunità dall’esterno, ma che al contempo possa alimentare procedure di auto efficienza interna.
Quanto agli strumenti a disposizione ed al risultato atteso, è possibile immaginare due percorsi: il primo sul fronte dei docenti, un secondo sul fronte dei discenti.
In relazione al primo si ritiene che senza il coinvolgimento emotivo ed intellettuale dei docenti, senza la loro tensione a mettersi in discussione, ogni possibilità di fare emergere tendenze e soluzioni interpretative sempre aggiornate è destinato ad abortire.
E veniamo al secondo aspetto. Si è convinti dell’estrema importanza di individuare i talenti, perché i talenti ci sono, occorre però saperli accompagnare nella crescita, assecondandone le inclinazioni, coltivandone gli interessi.
In relazione alla specializzazione delle figure, un grande sforzo attende poi il Tavolo Tecnico.
Si vuole che il mercato riconosca facilmente il profilo professionale formato, con competenze e conoscenze ben chiare, tanto da poter immaginare una sorta di “libretto formativo … una convincente lettera di referenze curriculari”, che possa certificare le competenze vere, al di là della forma, accompagnando fattivamente il neo-diplomato nella ricerca di una occupazione.
Si conclude questa prima riflessione, raccogliendo la sfida lanciata dal documento “Italia 2020”, dove si parla di una “sfida che deve essere ambiziosa e strutturale allo stesso tempo”.
L’indagine che il comitato ha avviato è ancora attiva e tutte le aziende che vorranno rispondere al questionario potranno scaricare il form dal sito www.ipsscdemarco.it.
COMUNICATO STAMPA
GIANLUCA ZURLO -
ADDETTO STAMPA COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
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