Bari, 13/07/2010

IACP, Ass. Barbanente: "a Brindisi risanata situazione disastrosa"

L’assessore all’Assetto del Territorio Angela Barbanente ha tenuto oggi una conferenza stampa per illustrare lo stato dell’arte della riforma degli IACP – istituti autonomi case popolari.
“Sugli IACP – ha detto – è stato fatto un grandissimo lavoro in cinque anni di commissariamento, un commissariamento prefettizio, tecnico, privo di ogni connotazione politica, che è stato fondamentale per il recupero della missione sociale degli enti. Questo significa avere enti che operano per dare case a chi non è in grado di accedere al mercato, case di qualità in un settore che è di servizio sociale.
Abbiamo lavorato su due fronti paralleli, il risanamento dei bilanci che erano in una situazione disastrosa. Decenni di malgoverno non si recuperano in un tempo ridotto. Chiunque parli dell’eccessivo protrarsi del commissariamento o non sa di cosa parla o vuole tornare al passato”.
“A Brindisi – prosegue – ad esempio, all’inizio del mio mandato eravamo con una posizione debitoria tra i 50 e gli 80 milioni di euro, debiti che mettevano a rischio il pagamento delle tredicesime dei dipendenti.
Oggi l’ente è finanziariamente solido, con tre milioni di utile di esercizio e l’obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2012. E l’ente ha portato a termine anche la verifica catastale sui valori da mettere a bilancio”.

Secondo la Barbanente “ la lotta alla morosità è una battaglia di legalità e di equità, perchè non è sostenibile dal punto di vista sociale e etico – per chi ha avuto la fortuna di entrare in una casa popolare – non pagare canoni che in media si aggirano sui 65 euro mensili, mentre chi sta fuori sul mercato libero paga molto di più. Abbiamo il dovere di far capire agli inquilini che il canone si paga, in maniera commisurata al reddito ma si paga. E ovunque la morosità si è contratta, anche grazie alla responsabilizzazione portata dalle autogestioni condominiali e alle lunghe rateazioni concesse, fino a dieci anni”.
“Oggi – ha concluso – i tempi per la riforma sono maturi. Quando non ci saranno debiti e gli enti saranno autosostenibili, potremo fermare i commissariamenti e – se il consiglio regionale lo vorrà – istituire gli amministratori unici come previsto dall’atto di indirizzo. Perché altrimenti i debiti se li dovrà accollare la Regione. I bilanci si rafforzano anche con le progettazioni interne e la vendita di immobili al fine di recupero.
Le vendite vanno fatte solo in maniera oculata: chi dice vendiamo tutto per far cassa e non per recuperare il patrimonio vuol liquidare il restante 3,5% di edilizia pubblica sopravissuto in Italia, a fronte del 30% di media europea. La proprietà pubblica è l’unico calmiere per i prezzi immobiliari: e gli enti in salute possono anche intervenire nell’area grigia del ceto medio che non ha i requisiti per l’assegnazione di alloggi a prezzo popolare, ma che non può pagare i prezzi del libero mercato. Significa offrire prezzi calmierati, e fare davvero operazioni di socialità”.

FONTE: COMUNICATO SERVIZIO STAMPA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE