Brindisi, 14/07/2010

Il Faro: "crisi turistica in Grecia e riscontri a Brindisi"

Mentre l’Autorità portuale persiste nella individuazione di ulteriori opportunità per affidare progettazioni, per lo più non condivise dalla popolazione ma solo dalla pletora dei componenti il Comitato portuale, sfugge alla coppia Giurgola-Del Nobile che i nostri dirimpettai greci stanno subendo un profondissima crisi economica che ha forti riflessi sul comparto turistico.
E’ noto che gran parte dell’economia greca è basata sul turismo che, per organizzazione e diffusione, rappresenta un sicuro esempio da seguire anche da noi italiani che, fra l’altro, non abbiamo lo spirito di aggregazione e di corpo degli amici greci.
E’ altresì evidente che la crisi del turismo in Grecia, con riduzioni degli arrivi dai tradizionali Paesi del nord, comporta una corrispondente diminuzione del transito di turisti stranieri ed italiani dal porto di Brindisi.
Più nel merito dei numeri, la riduzione delle presenze in Grecia variano da un minimo del 30-35 % a punte massime del 60% sulle località che, per servizi e confort, costituivano l’elite della vacanze.
La crisi greca colpisce anche noi operatori turistici che risentiamo dei minori transiti di coloro i quali non hanno programmato le proprie vacanze per tempo e nel periodo invernale; risentire meno della profonda crisi che subisce la Grecia è frutto di tutto il lavoro organizzativo che è necessario effettuare nel periodo invernale, proponendo e programmando le proprie performance nelle varie fiere tematiche che si sviluppano in Europa e nei Paesi dell’Est.

Se il settore vive questa profonda crisi, l’Autorità portuale non fa nulla per supportare gli operatori turistici con iniziative adeguate al miglioramento dei servizi ai passeggeri in transito ed anche al contenimento dei prezzi.
L’Autorità portuale non controlla neppure se l’immagine della città sia o meno garantita dalle attività di assistenza ai passeggeri e se queste sono adeguate al rispetto della dignità degli stessi utenti in transito.
A noi risulta che più passa il tempo e peggiore è il rapporto di assistenza con i passeggeri in transito ed a tal proposito un esempio è emblematico; infatti, operando con un gruppo di passeggeri di origine bulgara è stato chiesto di utilizzare una struttura di culto mussulmana alla quale non è stato potuto dar seguito.
Nella realtà, il “terminal pubblico” definito come “falegnameria” per essere stato costruito totalmente in legno (Sic!!! grande attinenza architettonica con il territorio portuale di Brindisi) ha previsto aree di culto, se pur limitate, ma questa presidenza di Autorità non ha mai ritenuto opportuno né spendere un centesimo per quella struttura e né attivare l’assistenza religiosa ai passeggeri in transito.
E’ questo il tipico esempio della carenza, se non anche della artata volontà, di una sostanziale incapacità di gestione della cosa pubblica e della volontà di affidare sempre vuovi incarichi progettuali, come quello del nuovo terminal (la vecchia falegnameria ha solo 3 anni ed è stata realizzata con fondi del progetto Interreg) il cui bando, di circa 10 milioni di euro, è in scadenza ad agosto; in merito a questo bando ed al precedente stiamo provvedendo alla compilazione della documentazione relativa ad un esposto da fare presso l’Autorità di Vigilanza del …………….
Nella richiamata profonda crisi, uno spiraglio di speranza viene individuato nella presenza di una nuova nave di collegamento fra il porto di Brindisi e la Grecia.
E’, purtroppo, una speranza del tutto effimera in quanto l’armatore che ha provveduto a contrattualizzare questa ultima nave traghetto è, guarda caso, il proprietario dell’unico vero “Terminal Passeggeri” esistente a Brindisi ed al di fuori dell’area portuale; costui infatti in maniera egemone pretende di accedere a tutti i passeggeri in transito abbattendo pesantemente i prezzi di transito con tutti gli oggettivi contrasti che si sviluppano con gli altri operatori portuali.
Il proprietario del terminal, anch’esso satrapo nella sua struttura, ha l’ardire di pretendere che la propria nave, in danno alle rimanenti, parta sempre piena.
In tutto questo contesto ci chiediamo cosa faccia l’emerita coppia Giurgola-Del Nobile per evitare che si sviluppino, in tutte le forme, azioni egemoniche ed antidemocratiche del singolo rispetto al diritto al lavoro dei vari operatori portuali?
Nulla, l’Autorità portuale è come al solito assente sui problemi gestionali del porto!!!

Questa volta, senza starci a ripetere in merito alla necessità di eliminare l’emerita richiamata coppia dallo scenario della gestione del porto, intendiamo riportare, con assoluta serietà, che ove dovessero accadere problemi di ordine pubblico in merito alle operazioni di “chech in” presso la struttura privata del “terminal passeggeri”, ogni responsabilità è da attribuire ai rappresentanti dell’Autorità portuale; per tale motivo la presente nota viene anche rimessa a S.E. il Prefetto di Brindisi.

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE OPERATORI TURISTICI IL FARO
A FIRMA DEL PRESIDENTE RAFFAELE GIOVE