Brindisi, 22/09/2003
Protesta all'ASL contro il Piano di Riordino Ospedaliero
Stamattina alle ore 9,00 l’ è stata occupata simbolicamente la Direzione ASL/BR1 di Via Napoli, e si è tenuta una conferenza stampa alla presenza dei parlamentari e dei sindaci dei comuni interessati dal PRO.
Presenti le rappresentanze di diverse organizzazioni sindacali, partiti politici ed associazioni.
L'Osservatorio per il diritto alla Salute di Brindisi ha distribuito un volantino con il seguente testo:
IL PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO: SOLO TAGLI E RISPARMI
1) Le logiche liberiste che influenzano da oltre un decennio le politiche dei governi occidentali e che guidano il governo Berlusconi che le ha fatte proprie nella maniera più radicale, perseguono dichiaratamente l’obiettivo di ridurre sempre di più la quota di spesa pubblica destinata alla salute, all’istruzione e alla previdenza, di diminuire le tasse per i ceti abbienti, di aumentare le spese militari.
2) In Puglia il Centro Destra ha fatto propria questa linea aggiungendovi confusione, localismi ed esasperazioni sparagnine. Prima con il blocco indiscriminato delle piante organiche e degli acquisti, iniziato nel 2000 e tuttora vigente, quindi nel 2001 con un Piano Sanitario Regionale pieno solo di buone intenzioni ed infine, nel 2002, con il Piano di Riordino Ospedaliero.
3) Il Piano di Riordino Ospedaliero è stato finora applicato anche a Brindisi in pieno accordo con la lettera della legge che lo ha varato e cioè senza quella contestualità che molti giustamente pretendono tra dismissioni ed attivazioni ma che esplicitamente il Piano esclude. In detto piano infatti si legge che la creazione dei nuovi reparti è subordinata all’approvazione della Regione ed alla dimostrazione, da parte della AUSL, della esistenza delle risorse necessarie per il loro avvio e mantenimento. Quindi il Piano consiste solo in tagli di risorse e servizi che forse si trasformeranno in nuovi servizi ma in tempi imprecisati.
4) Intanto la popolazione, che al di fuori dell’Ospedale e del Medico di base non aveva nessun altro riferimento pubblico, assiste solo ad una perdita netta di servizi specialistici ospedalieri alla quale non fa riscontro la creazione di altrettante possibilità sul territorio. In pratica per i pugliesi non c’era e non c’è la possibilità di un accesso gratuito o comunque pubblico rapido a prestazioni o visite specialistiche, domiciliari o non, la vera alternativa al ricovero “improprio”.
5) Ciò perché non sono state stanziate risorse aggiuntive e i Piani, quello Sanitario e quello Ospedaliero, insieme ai blocchi di piante organiche ed acquisti sono solo uno strumento per contenere la spesa entro il tetto rappresentato dal fondo sanitario regionale. Nulla di più.
6) A riprova di ciò non solo vi è la perdurante mancanza di quella sanità di eccellenza tanto annunciata, ma neppure di quella territoriale, specialistica e domiciliare, di facile accesso in alternativa all’ospedale.
7) Questa carenza deriva oltre che dal mancato stanziamento di fondi anche dalla mancata attivazione dei distretti e dalla mancata redazione, in questa provincia ma anche nelle altre, dei piani territoriali e di quelli attuativi locali con i quali i Sindaci, con i responsabili della AUSL, avrebbero dovuto disegnare la sanità territoriale.
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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