Brindisi, 24/07/2010
Rigassificatore, Caforio (IdV): "la lobby comincia a dare frutti"
Ormai è risaputo che da un po’ di tempo, a parte le infelici dichiarazioni, a mezzo stampa e televisivo, dell’ing. Monteleone, c’è, sotto sotto, un intenso lavoro delle lobby a 360° che sta man mano investendo le varie istituzioni e chi in esse vi opera.
A partire dall’allontanamento dal fronte del no del presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese che ormai a chiare lettere è tornato agli interessi primari, da lui sostenuti quando era Presidente della Confindustria Brindisi, da più parti si coglie la tendenza all’inversione di campo.
Ritengo che Ferrarese, prima di porsi il problema di sentire l’intero Consiglio provinciale, avrebbe dovuto apertamente manifestare la sua posizione (tra l’altro farebbe ancora in tempo a farlo, sic), in merito alla realizzazione del rigassificatore a Capobianco, tutto questo al fine di rispettare quel famoso accordo di maggioranza al quale ha aderito, prima del confronto elettorale.
Dico questo in quanto so bene e non sono il solo che l’idea del Presidente della Provincia è un po’ la linea guida dell’operato amministrativo di cui Ferrarese è a capo.
Realizzare il rigassificatore a Capobianco è castrante e pericoloso per la Città di Brindisi e non a caso la posizione del Sindaco Mennitti, rimane contraria a tutto questo, pur andando contro la linea politica del suo partito di riferimento che a livello nazionale è il partito di governo, e nonostante ciò, gli và dato atto, rimane fermo nel suo diniego a questo progetto.
Non può la gente di Brindisi ancora una volta piegare la testa al solito ricatto occupazionale, che in tempi come questi trova facili accoliti in quanto la crisi morde e la gente ha sempre più bisogno di lavoro.
Infine oltre al ricatto c’è un elemento che rimane sottaciuto o ignorato artatamente da molti, quello della sicurezza e quello dell’arretramento dello sviluppo del porto di Brindisi che tornerebbe indietro di 80 anni, con buona pace del traffico turistico e commerciale, quindi un condizionamento da parte di un privato sulle scelte di interesse generale.
Ritornando al fattore sicurezza non si ha notizia del NOF (Nulla Osta di Fattibilità) che pare essere stato trascurato dalla LNG, nonostante il Ministero dell’Ambiente ne avesse chiesto un aggiornamento. Non si capisce perché non sia stato preso in considerazione il pericolo che può generare in un porto come quello di Brindisi che morfologicamente è inserito in contesto che dovrebbe essere tutelato dalla regolamentazione della Legge Seveso.
Insomma la LNG nel percorso fatto di atti autorizzativi, non sta dimostrando molta trasparenza, anzi spesso ci troviamo di fronte a dichiarazione fumose, arroganti e poco chiare, finora non ho letto da nessuna parte quante navi gasiere attraccheranno, in quanto tempo il porto resterà bloccato e poi ultima grave dimenticanza di molti, quella relativa a quei famosi serbatoi interrati colmi di fosgene, residuato bellico, a non molta distanza da Capobianco, per i quali esiste un piano di evacuazione della città qualora dovessero esplodere, perché di questo non se ne parla? Perché non si dice che già così com’è Brindisi è adagiata su un vulcano dormiente che potrebbe svegliarsi?
Quindi mi chiedo e chiedo a chi dovrebbe amare questa nostra Città e la sua gente: Ma vale questo gioco per la candela?
COMUNICATO STAMPA SEN. GIUSEPPE CAFORIO - SENATORE DELL'ITALIA DEI VALORI E COMPONENTE DEL COPASIR
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