Brindisi, 27/07/2010
Ecipa Cna: chiude il progetto di formazione per minori a rischio
Domani mattina presso L’Antico Palmento, nella Zona Industriale di Brindisi, si terrà l’evento conclusivo del corso di formazione promosso ed organizzato da ECIPA-CNA Brindisi.
Il corso di formazione ha consentito ai giovani allievi di raggiungere la qualifica professionale di Addetto alla lavorazione della pietra e del marmo.
Sona state 600 le ore di formazione delle quali 360 in aula e 240 presso aziende di costruzioni, di restauro, di lavorazione del marmo e di estrazione della pietra.
Una esperienza che ha visto la collaborazione tra la Scuola, il Liceo Artistico E. Simone, l’USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorile), le Strutture Residenziali per Minori presenti nella Provincia e le imprese del sistema CNA.
ECIPA-CNA ha inteso fare la sua parte all’interno di quel Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Regione Puglia e Ministero della Giustizia che prevede nell’art 5, al fine di rieducare i minori, tutelarli e toglierli alla violenza, che “ la protezione e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza sono un interesse-dovere dello Stato in tutte le sue articolazioni ed il preminente interesse del minore e la salvaguardia dei suoi diritti sono criteri guida per l’impostazione di politiche sociali efficaci a sostenere e favorire i processi di crescita e sviluppo della persona. Le parti affermano che, specie per l’individuo in età evolutiva, sono necessarie l’unitarietà e la globalità dell’intervento, ricomponendo sull’individuo la possibile frammentazione delle funzioni delle competenze delle risorse attivabili dai singoli Enti”.
Grazie ad una buona conoscenza del tessuto imprenditoriale locale e regionale, delle tendenze di sviluppo di alcuni settori dell’artigianato e dell’industria oltre che della domanda di manodopera da parte delle PMI, il successo del corso è stato raggiunto e si è soprattutto, nel nostro piccolo, partecipato alla “mission” del FSE (Fondo Sociale Europeo), il principale strumento finanziario dell’U.E. per l’investimento sulle persone attraverso il sostegno all’occupazione, l’aiuto alle persone a migliorare la loro formazione e le loro competenze, in questo migliorando le loro prospettive lavorative.
La Regione Puglia con uno specifico Avviso del 2009 ha offerto questa opportunità che ECIPA ha colto e portato a termine.
Il grande patrimonio di edilizia storica presente nel nostro paese richiama un’intensa e continua attività di manutenzione ed adattamento delle vecchie strutture, con restauri, rinforzi e ristrutturazioni che spesso incidono notevolmente sull’assetto costruttivo preesistente. Il recupero dei mestieri tradizionali e artigianali nell’edilizia può contribuire alla necessaria riqualificazione e modernizzazione del settore e della forza lavoro, nonché alla difesa del patrimonio storico artistico della Provincia, garantendo sicura qualità nelle scelte e negli interventi operati.
Riteniamo possa favorire l’inserimento lavorativo nelle aziende del settore delle costruzioni oltre che in quelle del settore lapideo, un settore tradizionale dell’economia pugliese, caratterizzato da una notevole estensione territoriale e da grandi volumi di produzione di materia prima di alta qualità.
L’iniziativa formativa proposta da ECIPA – CNA si inserisce sia nel progetto più ampio del Distretto Produttivo Lapideo Pugliese che coinvolge ben 201 aziende che nel progetto interregionale di Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri volto a promuovere in un ambito transnazionale politiche attive del lavoro finalizzate al recupero ed al mantenimento delle attività artigianali le quali vantano antiche tradizioni culturali.
In questi progetti intendiamo, oggi, inserire i destinatari della nostra azione formativa, ossia soggetti sottoposti a misure privative o limitative della libertà personale presso gli Istituti di pena per minorenni e le comunità pubbliche e private autorizzate ricadenti sul territorio pugliese; soggetti denunciati a piede libero in carico ai Servizi Sociali del centro di Giustizia Minorile per la Puglia nell’area penale esterna ovvero sottoposti a misure alternative alla detenzione, a sanzioni sostitutive, ed a misure di sicurezza personali; soggetti sottoposti a provvedimenti civili ed amministrativi in carico ai Servizi Sociali degli Enti Locali Territoriali in situazione di devianza o a rischio di devianza.
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