S. Pietro V.co, 31/07/2010

No ad eolico offshore: la soddisfazione di Musio (8Giugno)

Dopo che la Giunta Regionale ha espresso parere sfavorevole di compatibilità ambientale nel procedimento ministeriale di VIA per l’impianto industriale off-shore finalizzato alla produzione di energia da fonte eolica da realizzarsi nel mare antistante la costa dei Comuni di Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico e Lecce, Ernesto Musio, già coordinatore del Comitato 8giugno, ha inviato una lettera aperta all’Assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro. Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

Gentile Assessore alla Qualità Ambientale,
apprendiamo con viva e pubblica soddisfazione che la Giunta Regionale, su Sua proposta, ha espresso parere negativo alla Istanza di Pronuncia di Compatibilità Ambientale al progetto di eolico offshore, prodotta presso il Ministero dell’Ambiente, dalla Trevi Energy S.p.A.
Ricordo che il Comitato 8giugno, a suo tempo, è stato l’unico soggetto, tra quelli pubblici e privati, a inserirsi il 15 maggio 2008, nella procedura ministeriale, con dettagliate Osservazioni, che alleghiamo, presso la Capitanerie di Porto di Brindisi e di Gallipoli.
Analoghe Osservazioni, anch’esse allegate, abbiamo avanzato presso il Ministero dell’Ambiente, il 21 maggio 2008, per un altro megaprogetto di parco eolico offshore della T.G.Energie Rinnovabili S.r.l. –proposto tra Cerano e Lendinuso, e un miglio dalla costa(!), del quale non abbiamo avuto più notizia e per il quale è bene non perderne la traccia.
Tali progetti, non sono solo “incompatibili” perché ricadono in zone protette e di importanza comunitaria a mare, in zone soggette a estesi fenomeni di erosione, acuiti da una struttura aggettante, quale la Centrale di Cerano, e per le conseguenze sulla fauna migratoria, sulle attività di pesca, sui pregevoli cordoni dunarii e le retrostanti zone umide.
Essi, sono pure “insostenibili” perché, per ogni tonnellata di energia “pulita” che in questo territorio si aggiunge, non viene tolta analoga quantità di energia da fonte inquinante e clima alterante. Anzi, si pretenderebbe di contrabbandare, nella definizione delle nuove Convenzioni con Enel e Edipower, per riduzione del carbone, la risibile quantità sostitutiva di Combustibile da Rifiuti da bruciare nelle centrali, con l’aggravio però di un enorme rilascio di diossine, in aggiunta a tutti gli altri veleni che producono circa 8 milioni di tonnellate di carbone, in un territorio dichiarato dal DPR del 98, al quale restiamo fedeli, area ad alto rischio di crisi ambientale con soli 2 milioni di tonnellate!
A tal proposito inviamo lo studio comparativo più completo tra impianti dedicati e non alla combustione del CDR, prodotto dal Politecnico di Milano, sul quale si basa la nostra netta, “scientifica” contrarietà!

Gentile Assessore, tenga anche conto che per Cerano abbiamo dovuto sventare, anche con tremila firme raccolte in poco tempo, che sono a Sua disposizione, un nuovo mega Porto Industriale, ideato per “delocalizzare”, presso l’incolpevole territorio a sud di Brindisi, tutte le produzioni industriali più inquinanti e, possibilmente,... un Rigassificatore!
Caro Assessore, noi non siamo capaci di fermare il vento con le mani, né soffriamo della cosiddetta sindrome di Nimby, della quale pure cinicamente si accusa un territorio che produce il 75% del fabbisogno energetico regionale e di cospicua parte di quello nazionale, con il carbone!
Ma siamo ostinatamente e esasperatamente impegnati a liberare la nostra comunità dalla servitù ambientale e dalla schiavitù sanitaria procurata dalle insostenibili quantità delle fonti fossili e inquinanti, contro tutte le possibili reti di interessi che possono sempre annidarsi nel magico incantesimo di quell’“eterogenesi dei fini” che fa sembrare sempre generali interessi che mutabilmente sono particolari.
Notiamo che Lei ha incominciato bene il suo nuovo lavoro, per la serietà dell’approccio. Siamo perciò a disposizione per ogni contributo che possa essere utile per migliorare la qualità dell’ambiente e della salute, che restano per noi beni comuni e indisponibili.

Ernesto Musio, già coordinatore del Comitato 8giugno