Ostuni, 06/08/2010
Vertenza AQP: il Consiglio Comunale diffida l'ente
Da anni ormai la Provincia di Brindisi appare, nell’immaginario collettivo, la “cenerentola” della province pugliesi e si è costretti periodicamente ad assistere a violenze e ferite inferte al processo di crescita e sviluppo per il quale, a parole, in tanti si battono e in pochi, invece, riescono a raggiungere risultati concreti.
Quella relativa alla chiusura della Unità territoriale della provincia di Brindisi dell’Aqp, che sarebbe accorpata all’unità territoriale di Taranto, è l’ennesima notizia che va in questa direzione e che non può non preoccupare le comunità e gli enti locali depauperati di servizi, competenze, funzioni e responsabilità.
Il Consiglio Comunale di Ostuni non può pertanto rimanere sordo e distratto rispetto a questa iniziativa che appare una scelta autonoma dell’Aqp non partecipata e non condivisa né dalla Regione Puglia né dall’Ambito territoriale ottimale (Ato) che ha competenze specifiche sulla organizzazione del sistema integrato idrico di tutta la Regione Puglia.
Siccome all’interno del piano d’ambito approvato dall’Ato Puglia non vi è alcuna modifica delle Unità territoriali della Regione Puglia che restano sei (6); e siccome non c’è stata alcuna richiesta di parere o o proposta di modifica a tale Piano, appare necessaria la convocazione urgente dell’esecutivo dell’Ato Puglia perché possa esprimere opportunamente un parere e dare gli indirizzi che competono all’Ato nell’ambito delle sue funzioni.
Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Ostuni
INVITA
l’amministrazione comunale ed il Sindaco, nella sua duplice veste di responsabile dell’ente locale e di membro dell’esecutivo dell’Ato Puglia, a chiedere al presidente facente funzioni Michele Emiliano (Sindaco di Bari) una convocazione urgente dell’esecutivo Ato perché si discuta di tale problematica;
INVITA E DIFFIDA
l’Aqp. il presidente della Regione Puglia, e l’assessore regionale al ramo Fabiano Amati, a sospendere ogni decisione che vada in contraddizione con il piano d’ambito già approvato; in attesa che l’Ato e gli enti locali territoriale possano esprimere doverosamente la loro opinione sulla questione.
Un comportamento diverso da quello richiesto sarebbe assurdo e aberrante e andrebbe in palese contraddizione con i principi che ispirano l’attività del governo regionale, proprietario della maggioranza dell’Acquedotto pugliese che non può, quindi, esimersi o ignorare la sua responsabilità politica e amministrativa.
Per altre questioni (Nucleare, Trivellazioni ecc.) giustamente si impugnano atti, delibere e decreti del governo perché finalizzati ad espropriare i territori della capacità di autodeterminarsi e di decidere in merito a questioni che riguardano direttamente le comunità.
Allo stesso modo dovranno essere trattate questioni così importanti che riguardano l’organizzazione di una parte così significativa della Puglia come quella del sistema idrico dell’Aqp.
Prima di assumere ogni e qualsiasi decisione non può essere saltato il passaggio che porta ad ascoltare gli organi che hanno la rappresentanza diretta delle comunità territoriali.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI OSTUNI
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