Brindisi, 10/08/2010
Sabato si celebra l'Hiroshima Day
Esattamente 65 anni fa, il 2 e il 9 agosto del 1945 due città giapponesi e alcune centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini furono polverizzati e/o cosparsi di radiazioni a vita.
Il 13 agosto 1945 il Giappone si arrese agli Alleati e in tutto il mondo si festeggiò la fine della seconda Guerra mondiale, ma l’illusione durò solo un giorno, poiché iniziava la Guerra Fredda, la corsa all’armamento atomico e l’incubo della distruzione per l’intera umanità.
A 65 anni di distanza anche a Brindisi, come in tutto il mondo, diciamo che "è ora di mandare in pensione l’incubo nucleare!", distruggendo tutti gli armamenti atomici, tutte le armi di distruzione di massa e chiudendo il ciclo di un nucleare per uso civile dai troppi legami industriali, militari ed economici con i fabbricanti di ordigni atomici.
Per tali motivi l’Osservatorio sui Balcani di Brindisi, ha organizzato per Sabato 14 agosto 2010 l'iniziativa "Hiroshima –day, la Giornata del rifiuto nucleare".
Piazza Vittoria, dalle ore 17.00 alle ore 21.00, sarà teatro di mostre, dibattiti e dell'esposizione di radio e materiali della seconda guerra mondiale. Inoltre saranno diffuse informazioni sul secondo campeggio antinucleare di masseria Fattizze (LE), a 2 kmt di Porto Cesareo, che si terrà dal 24 al 28 agosto 2010.
Il governo Berlusconi ha annunciato che entro pochi mesi procederà concretamente alla realizzazione di nuove centrali nucleari, anche a costo di usare l’esercito per difendere dalle contestazioni i luoghi scelti ad ospitare i reattori e i depositi delle scorie radioattive, nonostante che
nel 1987, dopo anni di lotte antinucleari, il popolo italiano con un Referendum avesse detto - No al nucleare! - memore del disastro radioattivo di Chernobyl.
In questi giorni, dalla Russia, terrorizzata dal pericolo di altre nubi radioattive provenienti da centrali o depositi atomici in fiamme, ci arriva un chiaro messaggio:
“- Non esiste nucleare sicuro!”-
Le megacentrali, che siano esse atomiche o alimentate a combustibili fossili come il carbone, sono solo fonti di pericolo per la salute delle popolazioni circostanti e di devastazione ambientale.Le soluzioni sono : fonti più ecocompatibili a cui possiamo approvvigionarci, nuovi stili di vita, ma innanzitutto il rifiuto di un sistema capitalistico che vuole una produzione di merci inutili e lo spreco di risorse naturali.
Questo lo gridavamo con forza nelle manifestazioni contro le centrali a carbone e nucleari a Brindisi e in Puglia trenta anni fa, questo lo continuiamo a gridare oggi
Fonte: Osservatorio sui Balcani di Brindisi (osservatoriobrindisi@libero.it)
Materiali di archivio: Archivio Storico Benedetto Petrone www.pugliantagonista.it/arch2.htm
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