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Brindisi, Parchi solari, Valentino (DeR): "opportunità e perplessità"



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Brindisi, 18/08/2010

Parchi solari, Valentino (DeR): "opportunità e perplessità"

Si apprendono dalla stampa notizie relative alla prossima realizzazione da parte dell'ENEL (attraverso l'affiliata “Enel Green Power”) di un parco fotovoltaico da 71 megawatt in località Cerano. Sempre nella stessa zona la società “3M Energia” (appartenente al gruppo Zamparini) intende realizzare un altro parco fotovoltaico capace inizialmente di produrre 200 megawatt di energia ma destinato in poco tempo a raggiungere i 500 megawatt. Il tutto per un'impegno di spesa di 1,5 miliardi di euro e la disponibilità all'utilizzo esclusivo di imprese e manodopera locali.
Fermo restando che le opportunità di lavoro, in un momento di grave crisi occupazionale, sono sempre le benvenute prima di poter esprimere un giudizio ponderato su tali cospicui investimenti sarebbe fondamentale che venissero dissipate da chi di dovere alcune perplessità :
1) La rete di distribuzione elettrica regionale (a quanto ci risulta) è attempata e di limitata capacità e non sono state rese note notizie in merito ad investimenti dell'Ente elettrico per la sua innovazione ed il suo potenziamento. Abbiamo già espresso la nostra contrarietà all'elettrodotto della ditta “Moncada” proveniente dall'Albania perchè, con i suoi 500 megawatt, andrebbe a saturare le rete di distribuzione elettrica regionale rendendo impossibile per i piccoli produttori immettere in rete l'energia da loro prodotta. Com'è possibile adesso introdurre nella stessa rete di distribuzione altri 571 megawatt (500 della “3M Energia” e 71 dell'”Enel Green Power”) se la rete potrebbe non essere in grado di accoglierla?
2) Fermo restando che la realizzazione delle opere impiegherà per un periodo limitato della manodopera locale, a quanto ammonterebbe il personale da impiegare a tempo indeterminato allorchè le due strutture saranno entrate “a regime”? Va infatti ricordato che il nostro territorio pagherà comunque uno scotto paesaggistico clamoroso. La superficie che verrà occupata dai pannelli solari sarà pari a 1700 campi di calcio e stravolgerà per almeno 30 anni l'aspetto di un territorio in precedenza occupato da colture e vigneti. Se il personale impiegato si limiterà a meno di una decina di persone (limitatamente a compiti di guardiana) il gioco varrà davvero la candela? Si porrà inoltre a fine ciclo il problema dello smaltimento dei pannelli esausti che per Legge devono essere destinati a discariche per rifiuti speciali. In quale sito saranno collocate tutte queste tonnellate di materiale?
3) Gli investimenti in “energia pulita” e l’impegno a bruciare il 15% in meno di carbone viene enfatizzato come una “concessione” da parte dell’ENEL (ricordiamo che era il risultato minimo che le istituzioni locali – Comune, Provincia e Regione - si erano proposte contro l'iniziale offerta di un -5% dell'ENEL). Al tempo stesso nella bozza di rinnovo delle convenzioni viene proposto l'impiego di un 5% di CDR (=combustibile da rifiuti). Vorremmo a tal proposto rimarcare che il CDR è tossico più del carbone in quanto sviluppa polveri finissime ben più pericolose delle note PM10, non monitorabili con le normali centraline e potenzialmente suscettibili di indurre tumori e malformazioni fetali. Sarebbe pertanto opportuno accogliere le “concessioni” dell’ENEL ma non cedere su di un punto così vitale per la salute della gente.
4) “La centrale ENEL non inquina ed il livello di emissione della centrale è inferiore al 50% rispetto ai limiti di Legge” recitavano alcuni articoli di stampa comparsi nelle scorse settimane facenti riferimento a dati raccolti dall'ARPA. Se ciò fosse vero non si capisce perché l’ENEL stia risarcendo con 6 milioni di euro i proprietari terrieri lungo il nastro trasportatore acquisendone altresì il diritto d’installazione dei pannelli solari. Sarebbe opportuno nel rinnovo delle convenzioni battere sul controllo della funzionalità e della attendibilità dei dati della “rete delle centraline di monitoraggio”. Come abbiamo già avuto modo di dire in nostri precedenti interventi quello che conta non sono i numeri ma la salute della gente. La percentuale di carbone da utilizzare non può essere espressa in termini di mera percentuale (- 5% oppure -30%) ma solo in termini di “dose tossica per la salute”.
5) A quando l'arrivo massiccio dell'eolico a Brindisi? Non sembri una provocazione ma dopo il carbone, il gas, il fotovoltaico, le centrali a biomasse la prossima tappa sarà sicuramente quella dell'energia eolica. Già le prime 2 pale sono state installate, sempre in zona Cerano e sicuramente altre ne seguiranno. Quello che non si capisce (o che si capisce forse troppo bene) è perchè il governo centrale continui a vedere il presente ed il futuro della nostra città esclusivamente nell'ottica di “polo energetico nazionale”. “Che ne sai tu di un campo di grano?” recitava una famosa canzone di qualche anno fa. Non vorremmo che questa domanda se la ponessero tra qualche anno i nostri nipoti in una città un tempo circondata da ulivi e vigneti ed ora accerchiata da pannelli solari, pale eoliche, metanodotti, elettrodotti, camini e ciminiere di centrali alimentate a carbone, biomasse o CDR

COMUNICATO STAMPA A FIRMA DI
Dott. Salvatore Valentino - (Capogruppo “Democratici e Repubblicani”) - PRESIDENTE ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE “Brindisi Democratica”


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