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Brindisi, Convenzioni: le proposte dei No al Carbone



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Brindisi, 15/09/2010

Convenzioni: le proposte dei No al Carbone

Si è svolta stamattina la prevista conferenza stampa nel corso della quale il movimento "No al Carbone" ha presentato le proposte per la convenzione tra Enel, Regione Puglia, Provincia di Brindisi e Comune di Brindisi.
Le indicazioni toccano quattro punti (riduzione del carbone, Istituzione di un osservatorio sulla salute e l'ambiente, sviluppo dell'imprenditoria locale e compensazioni) e sono precedute dalla considerazione che per i "No al Carbone" appare necessario programmare un percorso che porti alla riconversione a Gas della centrale Enel di Cerano ed al ridimensionamento della produzione energetica del territorio. "In quest’ottica, partendo dalla insostenibilità sia ambientale che per la salute dei cittadini a causa delle due centrali a carbone di Brindisi e riprendendo quanto già disposto nella convenzione del 1996" i Nac ritengono indispensabile chiudere la centrale a carbone dell’Edipower ed assorbire i lavoratori nell'organico dell’Enel.

Di seguito, in sintesi, il contenuto delle proposte:

• CARBONE
Si chiede la riduzione del 30% del consumo annuo del carbone nella centrale di Cerano (presumibilmente da 7 a 5 milioni di tonnellate). Tale riduzione potrebbe consentire ad Enel di chiusura un gruppo sui quattro in esercizio ed avviare i lavori di riconversione a gas per il gruppo non più in esercizio. L'utilizzo di tale gruppo potrebbe consentire, a sua volta, di diminuire di 1 milione all’anno la quantità totale di carbone utilizzata fino alla totale conversione a gas dell'impianto con una potenza totale non superiore ai 2000 MW.
Riguardo la qualità del carbone da bruciare, i "No al Carbone" propongono il minerale con il minor contenuto di zolfo, cioè pari allo 0,1%.
Inoltre ENEL dovrebbe impegnarsi ad ambientalizzare la centrale con le migliori tecnologie a disposizione (sistema di combustione del carbone gasificato, filtri a manica elettrostatici, impianto di cristallizzazione per l’eliminazione dello scarico dei reflui liquidi, denitrificatori, desolforatori), realizzare un carbonile coperto interamente automatizzato e depressurizzato per la movimentazione del carbone e provvedere alla bonifica dei terreni inquinati intorno alla centrale di Cerano.

• OSSERVATORIO SALUTE E AMBIENTE
Il movimento propone l'istituzione di un "Osservatorio Salute e Ambiente" che avrà il compito di promuovere e coordinare tutte le attività necessarie alla valutazione dello stato ambientale e sanitario del comprensorio, attraverso l'analisi dei livelli complessivi degli inquinanti dell'area e lo studio delle ricadute sulle popolazioni salentine.
L'istituto si avvarrà del supporto tecnico-scientifico di organismi ed enti di ricerca pubblici per la promozione di campagne di monitoraggio ambientale, di ricerca su tecnologie per la riduzione degli inquinanti, di raccolta di dati scientifici. Enel dovrà contribuire alla gestione dell'Osservatorio attraverso l'erogazione di un contributo annuo.
L'Osservatorio eserciterà il controllo sulle emissioni ed il Sindaco di Brindisi (presidente dell'organismo), sanzionerà eventuali superamenti e potrà inibire il funzionamento della centrale di Cerano ove l'Enel ponga in essere inadempienze in tema di limiti di emissioni superando i parametri massimi previsti in quantità o in concentrazione.

• SVILUPPO IMPRENDITORIA LOCALE
Enel dovrebbe impegnarsi ad attuare iniziative che possano portare al massimo coinvolgimento di imprese locali e a non ridurre gli attuali livelli occupazionali della centrale.

• INTERVENTI COMPENSATIVI
In considerazione del notevole impatto ambientale prodotto dalla centrale di Cerano, i "No al Carbone" quantificano in 21 milioni di euro annui la misura economica compensativa da erogare annualmente in parti uguale al Comune di Brindisi, alla Provincia di Brindisi e alla ASL.
Tale cifra dovrebbe essere impiegata per azioni aventi una forte ricaduta sociale quali corsi di formazione retribuiti per disoccupati, incentivi per l’imprenditorialità giovanile, investimenti nella tecnologia biomedica per la diagnosi e la cura delle malattie ambientali.
Altre forme di compensazione riguardano un contributo una tantum per la realizzazione della sede Universitaria di Brindisi, un contributo annuo per le spese di funzionamento e gestione del Polo Universitario di Brindisi, l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole e l'abbattimento degli edifici di via Bastioni San Giorgio che restituisca alla città uno spazio fruibile in prossimità delle antiche mura.


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