Brindisi, 15/09/2010
Alenia chiude Brindisi, Ferrarese: "disatteso l'impegno di Fitto"
L’avvio delle procedure di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti dello stabilimento Alenia di Brindisi costituisce la conferma della totale inaffidabilità dell’Alenia.
Lo afferma il Presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese a seguito della ufficializzazione, da parte dei vertici della società controllata da Finmeccanica, della chiusura dello stabilimento produttivo di Brindisi.
“Alenia – afferma Ferrarese – è una azienda che non rispetta gli impegni. Quando fu deciso un grande investimento a Grottaglie il presidente dell’epoca Giorgio Zappa e il Ministro Raffaele Fitto assunsero un impegno preciso nei confronti del territorio brindisino che nulla sarebbe stato modificato a Brindisi e che addirittura sarebbero stati effettuati degli investimenti aggiuntivi.
Nei mesi scorsi, poi, nel corso di un incontro promosso dalla Regione Puglia, Alenia garantì che non sarebbe partita la cassa integrazione per i dipendenti in attesa della individuazione di soluzioni percorribili per assicurare un futuro allo stabilimento brindisino.
Quanto sta accadendo, pertanto, costituisce la conferma che Alenia ha letteralmente giocato sulla pelle dei brindisini e ciò che è più grave è che questa Azienda, attraverso Finmeccanica, è controllata dal Governo nazionale tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze che rappresenta il suo maggiore azionista.
Purtroppo l’avevo già detto a suo tempo – afferma ancora Ferrarese – che non c’era da fidarsi, tanto più perché nel frattempo Alenia ha investito ingenti risorse a Venezia con le conseguenti ricadute positive anche dal punto di vista occupazionale. Per Brindisi, invece, grazie a questa manifesta penalizzazione di cui si è reso complice il Governo, solo chiusura e cassa integrazione”.
Il Presidente della Provincia conferma le sue perplessità anche sui percorsi sin qui seguiti per assicurare un futuro alternativo allo stabilimento brindisino. “Le soluzioni proposte – afferma Ferrarese – io le giudicai immediatamente pasticciate ed impercorribili ed il silenzio del Ministro Fitto, da me più volte chiamato in causa per il rispetto degli impegni assunti a suo tempo e per il ruolo che oggi occupa nell’Esecutivo, costituisce la più chiara conferma delle mie perplessità.
E’ giunto il momento, pertanto, di fare chiarezza sull’intera vicenda e di chiamare in causa in maniera decisa ed inequivocabile il Governo nazionale affinché non venga compiuta un’ulteriore palese ingiustizia nei confronti del territorio brindisino”.
C.S. PROVINCIA DI BRINDISI
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