S. Vito dei N.nni, 15/09/2010
Macchia (CGIL): "i vizi dei nostri comuni"
La tentazione di accaparrarsi i voti tramite il clientelismo, facendo breccia sui bisogni primari della gente e sulla necessità del posto di lavoro non viene mai meno tra gli amministratori dei nostri Comuni e, in genere, tra gli amministratori pubblici del nostro territorio. A questo deve aggiungersi una continua azione delegittimante del ruolo del sindacato ed una deriva conservatrice diffusa sia per quanto riguarda i rapporti contrattuali che quelli sociali in genere.
La recente azione della dirigenza FIAT, di aperto ricatto del mondo del lavoro, nel senso che ha proposto una piattaforma contrattuale ed ha offerto una sola opzione ai lavoratori, “o accettate o andate tutti a casa”, è estremamente grave non solo perché costituisce un arretramento dal punto di vista dei contenuti contrattuali, ma soprattutto perché integra un ritorno al passato sotto il profilo culturale e dei rapporti sociali.
Dopo che si era giunti, infatti, ad un livello di rapporti in cui prevaleva il momento di confronto e della concertazione tra il mondo del lavoro e quello datoriale, si è ritornati alla subalternità reale del lavoro e dei lavoratori, si è fatto un passo indietro considerevole nell’ambito della civiltà giuridica, in cui è ormai costante il ricatto del: o accetti le mie condizioni o perdi il lavoro!
L’episodio FIAT viene già da un periodo di arretramento nei rapporti, ma costituisce all’evidenza un fatto di estrema gravità, certamente per il metodo usato, in cui è chiaro l’obiettivo di ridurre al silenzio i lavoratori e chi li rappresenta; ma ancor più perché si propone come “apripista” per tutto il mondo imprenditoriale e come modello nell’ambito dei rapporti di lavoro, sia privato che pubblico ( cfr.: riforma Brunetta, che ha ripristinato i vecchi rapporti nell’ambito della gerarchia delle fonti).
I nostri amministratori pubblici hanno mantenuto il vecchio vizio del clientelismo, ed a questo hanno ora aggiunto quello della mancata considerazione del Sindacato.
Così anche gli amministratori del Comune di S.Vito dei Normanni che, ad una motivata richiesta della FP CGIL di confronto su materia essenziale per la organizzazione del lavoro e di un primario servizio sociale, non hanno inteso neppure dare riscontro con un “no”, così intendento chiaramente disconoscere il ruolo, l’attività e l’apporto essenziale del sindacato nella vita sociale. Come pure si è ritenuta senza giusta ragione l’esclusione dal Servizio SAD di una lavoratrice che per anni ha svolto tale servizio, determinando imminenti risvolti vertenziali.
Eppure si trattava di questioni di estrema rilevanza – non condivisi - per la comunità e di problemi attinenti la gestione dei lavoratori, che avrebbero meritato un approccio molto più duro, ma per i quali il sindacato intendeva aprire un serio confronto di merito, civile e collaborativo.
Ma, come detto, hanno prevalso gli interessi di bottega ed ha trovato terreno fertile il nuovo vento dell’antisindacalismo.
COMUNICATO STAMPA FP CGIL A FIRMA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE ANTONIO MACCHIA
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