Bari, 17/09/2010
Energie alternative, Negro (Udc) risponde a Vendola
“Come Udc-Partito della Nazione da tempo denunciamo il fatto che occorre frenare la proliferazione selvaggia di pannelli fotovoltaici e pale eoliche, ma le regole le deve dettare la Regione. Il presidente Vendola non può nascondersi dietro l’assenza di linee guida nazionali, perché la competenza in materia è attribuita alle Regioni”. E’ quanto affermato dal presidente del Gruppo Udc-Partito della Nazione alla Regione Puglia, Salvatore Negro. “Occorre la volontà politica per dotarsi di regole certe ed evitare che i dirigenti firmino procedure autorizzative di impianti di centinaia e centinaia di megawat nel fotovoltaico”.
“La Regione Puglia dovrebbe presto dotarsi di regole per salvaguardare il paesaggio e l’ambiente dagli effetti negativi che tali impianti possono avere su un territorio che vede nel turismo la sua vocazione naturale – ha sottolineato il presidente Negro – Non possiamo assistere inermi, come le cronache ci raccontano quotidianamente, alla distruzione di centinaia di ettari di olivi secolari e vigneti e allo smantellamento di muretti a secco per far spazio a pannelli fotovoltaici”.
“Come Gruppo Udc-Partito della Nazione – ha continuato – a breve presenteremo una proposta di legge regionale per regolamentare l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle zone agricole. Noi siamo favorevoli all’installazione di piccoli impianti e contrari a megacentrali, come quella fotovoltaica su 750 ettari di terreno che un’azienda tedesca vorrebbe impiantare in Puglia”.
La proposta di legge che l’Udc si accinge a presentare riprende una delibera di indirizzo in materia elaborata dalla Commissione Ambiente della Provincia di Lecce (presidente Nicolino Sticchi) e approvata dal Consiglio Provinciale nella scorsa consiliatura, alla cui stesura ha partecipato anche Salvatore Negro, all’epoca consigliere provinciale. La proposta prevede l’installazione di impianti fotovoltaici di piccole dimensioni in zone agricole che devono coprire una superficie complessiva ridotta in percentuale del territorio comunale (fatta eccezione per gli impianti di autoconsumo che non andrebbero computati nel limite). Dovrà anche essere stabilita la distanza tra impianti fotovoltaici non destinati all’autoconsumo in modo da evitare l’installazione di mega-impianti frazionati. Altra questione rilevante è quella degli oneri per lo smaltimento: la legge dovrà prevedere, per i proprietari degli impianti, un impegno a prestare polizza fideiussoria bancaria o assicurativa per lo smaltimento dei materiali e delle attrezzature di cui è composto l’impianto alla cessazione dell’attività; lo smaltimento dovrà avvenire in tempi brevi dalla data di fine attività. In ogni caso le scelte delle amministrazioni dovranno tenere conto dei vincoli paesaggistici e di tutela ambientale.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE NEGRO - CONSIGLIERE REGIONALE UDC
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