Brindisi, 18/09/2010
Il prof. Magno dopo la sentenza di assoluzione nel processo "Autigno"
Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento del Prof. Francesco Magno, in seguito alla sentenza d'appello che ieri ha prosciolto otto imputati dalle condanne inflitte in primo grado per la discarica di “Autigno”. Le assoluzioni sono state pronunciate "perché il fatto non sussiste" oppure per avvenuta "prescrizione" dei reati. Gli imputati condannati nel 2007 dal Tribunale di Brindisi con pene variabili da dieci ai venti mesi erano Pietro Cafaro, Tommaso Elia, Pasquale Fischetto, Roberto Loreti, Francesco Magno, Giuseppe Masillo, Gino Montinaro e Cosimo Pescatore.
Di seguito l'intervento del Prof. Magno:
La sentenza di ieri 16/09/2010 emanata dalla Corte di Appello di Lecce e relativa alla progettazione, direzione, realizzazione, gestione e consulenza della discarica di Autigno ha per me, ma ritengo per tutti noi 7 condannati in primo grado, costituito il raggiungimento dell’obiettivo primario che ho sempre perseguito nel corso del processo, quello di far trionfare la “verità” senza alcun velo!
L’infinita gioia che mi ha arrecato la sentenza e, quindi la “verità” raggiunta, non è motivo di rivalsa nei confronti di nessuno, anzi mi riconcilia ancora di più con quella “Giustizia” per la quale, immodestamente, ho il piacere e l’onore di collaborare in altra importante Procura e nell’ambito della mia professione.
Quella professione di geologo e di consulente dell’ambiente che ho scelto circa 40 anni fa, con convinzione, con amore e con quella passione che non può nascere da calcoli di opportunismo ma solo dall’amore incondizionato verso la natura e l’ambiente.
La gioia che pervade tutto il mio conscio ed il mio inconscio devo necessariamente dividerla con tre figure fondamentali che sono: la mia famiglia (allargata agli amici veri), il mio Avvocato Daniela Faggiano ed un mio consulente ed amico d’infanzia dott. chimico Sergio Gerardi che, pur avendo recentemente superato la soglia della vita, sono certo che gioisce con me e quanto me.
Sergio infatti, pur con gravi problemi cardiaci, credendo fermamente nella mia onestà intellettuale e professionale, oltre che in un rapporto di fratellanza indelebile dalla prima infanzia, ha ritenuto opportuno farmi da consulente e sottoporsi per ben 6 ore, fra esame e controesame, alle infinite domande che pervenivano dall’accusa e dalla difesa in merito alla qualità dell’acqua ed al pacco impermeabilizzante della discarica di Autigno.
L’Avvocato Daniela Faggiano che ha dovuto sopportare le mie insistenze, le mie assurde pretese in merito alle quali tutto ciò che era tecnicamente e scientificamente a me noto e chiaro, dovesse essere subito recepito e riportato in interventi precisi ed adeguati; grazie Daniela per avermi sopportato e fornito lezioni di professionalità che non sono da tutti ma che caratterizzano solo i “grandi”.
Non le rimpiango, ma le 14 ore di interrogatorio subite fra esame e controesame per verificare se un metro d’argilla fosse coerente o meno con la normativa vigente e/o se i pozzi di monitoraggio fossero stati progettati e non realizzati, ecc. ecc. mi hanno sicuramente cambiato la vita, rendendomela più astiosa e meno disponibile verso l’esterno e vissuta sempre più lontano dalla mia città.
Otto anni di sacrifici, di sofferenze morali e professionali, di arrabbiature e litigate ma, alla fine l’esaltazione della verità e della giustizia ed un grosso pianto liberatorio che accomuna in un abbraccio la famiglia, gli amici, Sergio, Daniela e tutti coloro i quali credono …..
PROF. DOTT. FRANCESCO MAGNO
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