Home | Le notizie | Lo sport | I canali | Le tue foto | Brindisi Links | E-mail |

.Le news di Brundisium.net
.Lo sport: calcio, basket, volley

.I canali di Brundisium.net:

...· Approfondimenti
...· Appuntamenti
...· Arte
...· Beauty & Wellness
...· Brindisi vista da...
...· Cinema
...· Economia
...· Formazione e Lavoro
...· Frequently Asked Questions
...· Isola di G. Sciarra
...· Le tue foto
...· Libri
...· Musica
...· Personaggi
...· Poesia
...· Pubblica utilità
...· Salute
...· Scompartimento
...· Stelle e Strisce
...· Teatro
...· Università
...· Viaggi
...· Video

Brundisium.net
.Ti dico la mia
.Saluti
.La bacheca del calcio
.Il tabellone del basket
.Il muro del volley
.Baci e carezze
.Alma Mater
.La Chat di Brundisium.net
.Indice del sito
.Invia le tue foto

Che tempo fa adesso a Brindisi?

Utenti attualmente connessi:

Brindisi, Ferrarese sulla situazione finanziaria dell'Ente Provincia



Ultime Mese Ricerca

Brindisi, 20/09/2010

Ferrarese sulla situazione finanziaria dell'Ente Provincia

Nel corso del Consiglio provinciale di questa mattina, il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, è intervenuto sulla situazione finanziaria della Provincia di Brindisi.
Di seguito il testo integrale del suo intervento.

“Queste comunicazioni nascono dalla necessità di mettere a conoscenza il Consiglio Provinciale della difficile situazione finanziaria che la Provincia di Brindisi, come tutti gli Enti Locali, sta attraversando.
Potevamo farlo alle scadenze stabilite per legge, ma avremmo diluito queste considerazioni in un mare di numeri con il rischio di non cogliere appieno il senso delle difficoltà.
Eravamo pronti già 3 mesi fa, a giugno, ma abbiamo sperato, inutilmente, che cambiassero i contenuti della manovra finanziaria correttiva .
Quindi a poco più di un anno dal mio insediamento la situazione attuale è questa.
Per inquadrare la situazione attuale bisogna comunque scinderla in due parti:
- PATTO di STABILITA’
- TENUTA dei CONTI
Per quanto riguarda il Patto di Stabilità la manovra finanziaria correttiva varata dal Governo il 31 maggio e convertita in legge il 28 luglio, ha sancito che si possono escludere ai fini patto solo lo 0,78 % dell’ammontare dei residui passivi in conto capitale risultanti dal rendiconto dell’esercizio 2008.
Con questo contesto normativo le proiezioni al 31 dicembre ci dicono, che nonostante il continuo monitoraggio e contenimento della spesa di parte corrente ed il blocco quasi totale degli impegni e dei pagamenti di parte capitale, non riusciremmo a rispettare il Patto di Stabilità interno, con tutte le conseguenze previste dalla legislazione vigente che sono: impossibilità ad assumere, impossibilità di contrarre mutui, riduzione delle indennità agli amministratori, contenimento dei trasferimenti.
Giova ricordare che lo scorso anno il governo stabilì al 4% la percentuale dei residui passivi da escludere dal saldo del Patto di stabilità.
Se si applicasse anche quest’anno il 4% passeremmo da una esclusione di spesa da 1,5 milioni a 7,5 milioni di euro, che significherebbe rispettare il patto di stabilità e riattivare gli investimenti.
Bisogna che tutti quanti lavorino perché ad ottobre al previsto incontro, come da accordo raggiunto il 9 luglio tra Governo UPI ed ANCI, ci siano le condizioni per rivedere il limite dello 0,78% portandolo quantomeno al 4% se non al 10% così come richiedono UPI ed ANCI da molto tempo.
Bisogna altresì dire che non solo dal Governo Centrale possono arrivare esclusioni di spesa ai fini patto.
Infatti in applicazione delle leggi 33/2009 e 42/2010 abbiamo richiesto alla Regione Puglia di escludere dal saldo del nostro patto di stabilità dell’anno in corso, pagamenti in conto residui concernenti investimenti da effettuarsi nel corso dell’anno 2010 e che ammontano presuntivamente a 18 milioni di euro.
Tale richiesta è stata possibile formularla perché, unica tra le province pugliesi, abbiamo rispettato i 3 requisiti richiesti dalla legge 42/2010.
Siamo una Provincia virtuosa e vogliamo continuare ad esserlo.
La seconda parte della situazione attuale riguarda come detto la tenuta dei conti.
Le proiezioni al 31/12/2010 ci dicono che avremmo un minor gettito erariale, rispetto a quanto previsto in bilancio, complessivamente per circa 1,9 milioni di euro di cui 754 mila euro di minori trasferimenti per addizionale di energia elettrica, 333 mila euro di minori trasferimenti per imposta provinciale di trascrizione e 800 mila euro di minori trasferimenti per RC auto.
In conseguenza di ciò stiamo predisponendo un piano di tagli alla spesa di pari importo che sarà contenuto nella Salvaguardia degli Equilibri di Bilancio oggetto del Consiglio Provinciale da tenere entro il 30 settembre e che a giorni sarà a disposizione della Commissione Bilancio.
Inoltre il Governo Centrale sempre attraverso la manovra finanziaria correttiva ha sancito per il biennio 2011/2012 tagli indiscriminati agli Enti Locali e alle Regioni.
Questi tagli dovrebbero presumibilmente interessare la Provincia di Brindisi per 2,5 milioni di euro nel 2011 e 4 milioni di euro nel 2012.

Appare doveroso spiegare come siamo arrivati a questa situazione.
Per quanto riguarda il Patto di Stabilità, appena insediati ci siamo trovati di fronte all’applicazione dell’ultima versione così come inserita nella legge 133 del 2008 fortemente voluta dal Ministro Tremonti, che per tentare di recuperare l’indebitamento pubblico e fare contenta Bruxelles, ha imposto limiti fortemente restrittivi all’azione di governo degli Enti Locali, bloccando di fatto la spesa per investimenti oltre a limitare di molto la spesa di parte corrente.
Tutto questo in un Ente come la Provincia di Brindisi che presenta una florida situazione di cassa, ad oggi 30 milioni di euro di cui circa 8 milioni vincolati nella destinazione.
Ci sono 30 milioni di euro pronti, disponibili e non li possiamo spendere.
Così muore l’economia di un territorio.
Inoltre scelte politiche di bilancio delle precedenti amministrazioni, che hanno privilegiato il soprassedere agli investimenti pur con immediate disponibilità finanziarie ai soli fini del rispetto del patto, senza intervenire sul contenimento della spesa anzi aumentandola, hanno di fatto ingessato per il futuro la possibilità di spesa.
L’Amministrazione da me presieduta fin dal suo insediamento è intervenuta sulla spesa, contenendola già a settembre 2009 per circa 700 mila euro e continuando nel 2010 con ulteriore contenimento pari a circa 3 milioni di euro.
Questa azione di contenimento della spesa è il fondamento sul quale poggiare le possibilità di investimento per lo sviluppo e la tutela del territorio per gli anni futuri, pur in presenza delle previste forti riduzioni dei trasferimenti statali.
In tale contesto abbiamo cercato quindi di porre argine a questa deriva con i pochi mezzi a disposizione e ci siamo posti quale parte attiva, ampliando il ruolo proprio della Provincia, mettendo in campo iniziative anticicliche mediante l’individuazione di soluzioni e modalità operative tali da agevolare concretamente il pagamento delle imprese.
È di una settimana fa la firma della convenzione con la banca che svolge il servizio di tesoreria dell’Ente per consentire all’imprese di riscuotere in tempi brevi il credito vantato. Nei prossimi giorni saranno sottoscritte altre convenzioni con altri istituti bancari per dare anche possibilità di scelta.
Per quanto riguarda la tenuta dei conti, ci sono state azioni interne delle precedenti amministrazioni ed esterne alla Provincia quali interventi normativi e crisi economica che in un combinato disposto, ha di fatto determinato la situazione difficile in cui ci troviamo.
La forte riduzione delle entrate non sono tagli, ma sono lo specchio fedele della crisi economica che sta investendo il nostro paese da oltre 2 anni ma che il Governo ha negato fino alla scorsa primavera.
I dati relativi alle riduzioni delle entrate quali addizionale sull’energia elettrica, IPT ed RCAuto, sono dati che certificano la totale assenza di politiche industriali, di totale assenza di azioni di sostegno allo sviluppo produttivo e di totale assenza di azioni di sostegno alle famiglie da parte del Governo.
Il paradigma di questa situazione è la mancanza del Ministro dello Sviluppo Economico da quasi 5 mesi.
Dal versante interno, precedenti scelte politiche, ancorché di grande valenza sociale e culturale (S.Teresa ed Università su tutte) hanno di fatto ingessato il bilancio provinciale per molti anni.
Quindi abbiamo:
1) il Patto di Stabilità che nella sua attuale versione voluta dal Ministro Tremonti strozza gli investimenti sul territorio
2) il Governo che non affronta la crisi economica con conseguente riduzioni delle entrate, obbligando gli Enti Locali a tagli sulla parte corrente, riducendo i servizi al cittadino
3) ciliegina sulla torta arriva la manovra finanziaria correttiva che taglia i trasferimenti per il 2011 e il 2012

Quali sono dunque le prospettive per il 2011 e il 2012?
La manovra si è abbattuta dunque su una situazione di fatto già particolarmente compromessa, acuendo situazioni di squilibrio e senza che vi sia una effettiva equità di sacrifici tra livelli di governo.
Infatti secondo quanto certificato dalla Corte dei Conti gli Enti Locali e le Regioni hanno provveduto ad un taglio complessivo della loro spesa mentre lo Stato Centrale accresce il proprio disavanzo negli ultimi due anni da quasi 42 ad oltre 73 miliardi di euro.
Da un lato le Regioni, le Province, i Comuni fanno le formiche e dall’altro lo Stato Centrale fa la cicala. Noi tagliamo e loro spendono e splafonano.
In un contesto di forte contenimento della finanza pubblica e soprattutto di importanti sacrifici che viene richiesto alla Provincia mediante un Patto di Stabilità che, come detto prima, è disegnato in maniera fortemente limitativa per gli investimenti sul territorio ed in maniera sperequata tra gli Enti, il taglio dei trasferimenti erariali così come previsto dalla manovra finanziaria correttiva, avrà il sostanziale esito di aggravare e rendere ancora più evidente questo squilibrio.
Per altro secondo una prima proiezione dell’UPI, tra le prime venti province che saranno colpite dai tagli in ordine di grandezza, 2 saranno del Nord, 1 del Centro, il resto del Sud.
Colpisce l’atteggiamento del governo nei confronti del mezzogiorno del Paese, che dopo il saccheggio delle risorse FAS, subisce una nuova ondata di misure demagogiche prive di contenuti reali per il rilancio e lo sviluppo. Il mezzogiorno, al di là degli annunci, è uscito dall’agenda politica del governo da ormai due anni e nulla fa presagire un cambio di rotta per il futuro prossimo.
La manovra peraltro ha un duplice impatto sulla Provincia: accanto al taglio dei trasferimenti, l’Ente si troverà anche a gestire la carenza dei trasferimenti che vengono tagliati alla Regione.
I trasferimenti che verranno tagliati alla Regione, rappresentano per larga parte, infatti, risorse che vengono trasferite agli Enti Locali per funzioni trasferite e/o delegate e che dunque trovano quale destinazione finale il bilancio della Provincia stessa, a cominciare dal trasporto pubblico locale. Va da sé che l’impatto complessivo per la nostra Provincia, come delineata dalla manovra è di fatto insostenibile.
Il rischio concreto è quello di non riuscire più a garantire neanche le funzioni fondamentali, espressamente richiamate nella manovra, arrestando definitivamente la spesa per investimenti, già fortemente compromessa dalle regole del patto di stabilità interno, nonostante l’attuale crisi finanziaria che invece imporrebbe politiche di rilancio dell’economia proprio attraverso interventi di infrastrutturazione e dunque di rivitalizzazione del tessuto economico dei territori.
Per fare fronte a questa difficile situazione abbiamo ipotizzato una serie di interventi da attivare nel 2011 e nel 2012 che vanno dagli ulteriori tagli alla spesa nei grandi centri di costo alla individuazioni di altre entrate, alcune una tantum, altre strutturali e di cui sarà data contezza a breve quando cominceremo a parlare dei bilanci previsionali annuale e pluriennale.

In conclusione abbiamo trovato una situazione difficile, ma non ci scoraggiamo e andiamo avanti così come facciamo quotidianamente, lavorando per dieci-dodici ore al giorno, cercando modalità e soluzioni che ci consentano di passare da una fase di buona amministrazione, che in queste condizioni è di per sé un mezzo miracolo, ad una fase di sviluppo per il nostro territorio”.


Correlato su internet:


· La tua posta
· Segnala un compleanno
· Rassegna stampa
· Brundisium TV
· Sfondi per il desktop
· Fiamma - La sala giochi
· In chat
· Sondaggi
· Brindisi Links
· Statistiche


Chi siamo | Contattaci | Credits | Note per gli utenti | Indice del sito | | Brundisium.net in home page