Brindisi, 25/09/2010
Rigassificatore: le associazioni ambientaliste scrivono a Bossi
"Il Rigassificatore e il Federalismo" è l'oggetto di una lettera aperta inviata al Ministro Bossi dalle numerose associazioni che, da tempo, si battono per evitare l'insediamento dell'impianto di Rigassificazione della Brindisi Lng nel sito di Capobianco.
Di saeguito ne riportiamo integralmente il testo:
Egregio Ministro,
Brindisi è da anni sotto la cappa di piombo costituita da un progetto rivolto a costruire nel porto della città e a ridosso del centro abitato un megaimpianto di rigassificazione estremamente pericoloso per l’incolumità dei cittadini e in contrasto con i progetti delle Amministrazioni locali e della Regione Puglia (la Regione guidata da una amministrazione di centro sinistra, il Comune a maggioranza di centro destra e la Provincia a maggioranza di centro sinistra). Facciamo presente che a tale progetto la Regione e le citate Amministrazioni si sono opposte con delibere consiliari approvate all’unanimità e che il progetto medesimo è avversato dalle maggiori forze politiche e da un vasto arcipelago di associazioni e movimenti nonché dalla stragrande maggioranza dei cittadini che sono scesi ripetutamente in piazza per chiedere la revoca del provvedimento autorizzativo a suo tempo concesso.
Le facciamo inoltre presente le seguenti considerazioni:
• Il rigassificatore dovrebbe sorgere in un’area classificata ad elevato rischio ambientale sulla quale sono presenti numerosi insediamenti industriali con connessi pericoli di gravi incidenti;
• la realizzazione del rigassificatore vanificherebbe le scelte delle Amministrazioni locali tese a correggere un’economia locale caratterizzata dalla presenza, devastante per l’ambiente, di due grosse centrali a carbone, di una a ciclo combinato, di un grande stabilimento petrochimico e di altri impianti a rischio di incidente rilevante. Una svolta, quella delle Amministrazioni locali, sostenuta con estremo favore dalla nostra popolazione che si riconosce nel progetto denominato “Città d’Acqua” del sindaco Domenico Mennitti e nel non dissimile progetto dell’Amministrazione provinciale che sta cercando di valorizzare le vocazioni locali con particolare riguardo al turismo e all’agricoltura;
• l’iter amministrativo sfociato nell’ormai lontano 2003 nell’autorizzazione alla costruzione dell’impianto è stato caratterizzato da tortuosità, irregolarità e abusi che hanno dato luogo al sequestro (tuttora operante) del cantiere, all’arresto di manager e amministratori e a una serie di gravi incriminazioni sfociate in un processo penale oggi in fase dibattimentale.
A fronte di siffatta situazione, nel corso della riapertura del procedimento per la riscontrata omissione della procedura concernente la valutazione di impatto ambientale, si è verificato l’assurdo e cioè che la competente Commissione ministeriale VIA ha espresso parere favorevole alla costruzione dell’impianto contro tutte le valutazioni degli organi tecnici della Regione e dell’Amministrazioni locali e contro i dettami del comune buon senso dal momento che l’incompatibilità del progettato rigassificatore è rilevabile dalla semplice ispezione dei luoghi alla luce delle regole desumibili dalla comune esperienza. Un parere impugnato in sede di Giustizia amministrativa dalla Regione e dagli Enti locali ed oggi al vaglio anche della locale Procura della Repubblica a seguito di alcuni esposti.
Alla luce dei fatti sinteticamente sopraesposti Le chiediamo, Signor Ministro, di considerare quanto sia l’assurdità del fatto che un Governo il quale fa del federalismo una delle sue scelte fondamentali pretenda di imporre alle amministrazioni e alle popolazioni locali un progetto rifiutato con validissime ragioni dai cittadini interessati e dalle loro rappresentanze democratiche. La denunciata contraddizione è sotto gli occhi di tutti e certo non può sfuggire a Lei che del federalismo è considerato il primo fautore. Non ci sono ragioni di politica economica che possono giustificare un tale comportamento da parte del Governo dal momento che Brindisi dà, come è noto a tutti e come Lei può personalmente verificare, un enorme contributo alle esigenze energetiche dell’intero paese. E neppure ci sono ragioni di politica internazionale perché non sono immaginabili intese diplomatiche (di pubblico dominio, nel caso specifico, tra l’on. Berlusconi e l’allora premier britannico Tony Blair) in contrasto con i principi e regole di uno Stato di diritto.
La preghiamo perciò di intervenire presso le competenti sedi per indurre il Governo ad annullare o revocare un’autorizzazione a suo tempo concessa dalle competenti autorità a seguito di una falsata rappresentazione reale. Una autorizzazione ieri ed oggi in stridente contrasto con l’interesse pubblico. E La preghiamo di fare questo anche per dimostrare che la Sua sensibilità verso le ragioni delle autonomie locali non è limitata solo all’area del nord Italia.
Attendiamo un Suo riscontro e Le porgiamo distinti saluti.
Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Acli Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente
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