Brindisi, 01/10/2010
Il Direttivo della Filctem Cgil sulle principali questioni del territorio
In data odierna si è svolto il Direttivo Territoriale della FILCTEM CGIL di Brindisi, ai lavori ha partecipato la Segretaria Generale della CGIL di Brindisi Michela Almiento.
La FILCTEM CGIL con una lunga e partecipata discussione ha dibattuto sulle scelte di Governo, Confindustria e FIAT capaci di spaccare il fronte sindacale attraverso la sottoscrizione di accordi separati e di attaccare i diritti dei lavoratori. Nel condividere la necessità di difendere in maniera collettiva i diritti del mondo del lavoro, si ritiene opportuna una partecipazione alla manifestazione «Sì ai diritti, no ai ricatti. Il lavoro è un bene comune»del 16 ottobre indetta dalla FIOM CGIL.
Particolare attenzione, nel corso del dibattito, è stata dedicata alla Manovra economica che introduce una ulteriore penalizzazione dei Lavoratori attraverso le nuove disastrose modalità di accesso alla pensione.
La situazione di crisi che sta attraversando il nostro Paese e il territorio di Brindisi in particolare, al momento, non presenta inversioni di marcia e da parte del Governo si registra la più totale assenza di iniziative e di incentivi a sostegno dell’occupazione.
Nel settore industriale, dopo oltre 6 mesi, si sconta ancora l’ingiustificata e assurda mancanza del Ministro allo sviluppo economico. Un dato significativo che la crisi esiste e la ripresa stenta ad arrivare è il crollo dei consumi elettrici di circa 8%, che in questi mesi viene confermato.
La crisi a Brindisi si ripercuote pesantemente, sulla centrale Edipower, che subisce da Giugno il fermo produttivo dell’intero impianto, sulla Centrale ENEL di Cerano che funziona a produzione ridotta, sulla Telcom di Ostuni, che per una riorganizzazione e non solo per crisi, ha ricorso prima alla Cassa Integrazione in deroga e si prospetta lo spettro della Mobilità , anche presso la Giano Plastica si vivono momenti difficilissimi per garantire una produzione ridotta.
Tutto ciò mentre altre imprese hanno già subito la completa dismissione come la SIF, l’Alfa Edile, l’Europlatic, e moltissime aziende tessili manifatturiere.
Il Governo, per confondere sulla crisi, preferisce discutere di altro e rilancia il ricorso all’energia nucleare, con una serie di slogan ad effetto promette un improbabile risparmio dei costi energetici, senza chiarire la reale entità dei costi, per la costruzione, la gestione, il combustibile e la dismissione degli impianti. Nel 2009 per le incombenze conseguenti lo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, la chiusura del ciclo del combustibile e le altre attività connesse, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha deliberato oneri pari a 217,42 milioni di euro.
Tutto ciò mentre la Sogin, la società pubblica del nucleare, individua tra la Puglia e la Basilicata e tra la Puglia e il Molise tanti luoghi potenzialmente idonei per accogliere i depositi delle scorie e dei residui nucleari. Questa scelta, se condivisa dal Governo aggraverà le condizioni ambientali del nostro territorio e comprometterà, in maniera irreversibile lo sviluppo turistico che si sta delineando in Puglia.
La FILCTEM CGIL di Brindisi, nel corso del Direttivo ha deciso di aderire al Comitato che si è costituito a livello nazionale “SI alle Rinnovabili No al Nucleare” e alla campagna di sottoscrizione per una proposta di legge di iniziativa popolare per incentivare le fonti rinnovabili.
Con riferimento alla riorganizzazione dell’AQP e alla chiusura della sede di Brindisi, cogliamo con estrema soddisfazione le delibere di tantissime Amministrazioni Comunali della Provincia di Brindisi, che si sono espresse contro tale scelta. La dirigenza dell’acquedotto ignorando le proteste e le posizioni espresse ha emesso, in maniera unilaterale, “Ordini di servizio” per il trasferimento del personale a Taranto.
Nel condannare il comportamento di AQP la FILCTEM di Brindisi, insieme alle altre sigle, ha deciso, la proclamazione di uno sciopero per chiedere la revoca di tali provvedimenti.
A giudizio della Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia Manifatture CGIL per il rilancio del comparto industriale di Brindisi è indispensabile rimettere nell’agenda Istituzionale una serie di iniziative ed impegni su almeno tre direttrici:
• Accordo di Programma sulle Bonifiche;
• Rinnovo delle Convenzioni con le aziende elettriche a cominciare dal Gruppo ENEL e subito a seguire con Edipower ed Enipower;
• Valutazioni sui nuovi investimenti nella produzione di energie rinnovabili.
Questi temi sono profondamente intrecciati tra loro, il sindacato deve poter fornire il suo prezioso contributo di analisi, idee e proposte affinché tali tematiche possano sempre più diventare fattori di sviluppo dando anche una svolta per la soluzione di problematiche che insistono sul territorio da decenni.
La FILCTEM valuta con soddisfazione l’importante investimento della Sanofi-Aventis, le autorizzazioni per il potenziamento della Lyondellbasell e la copertura del parco carbone Enel previsto tra gli impegni contenuti nella Bozza di Protocollo Istituzionale, dove viene rilanciato il ruolo della Ricerca ENEL a Brindisi. Siamo invece costretti a registrare, i ritardi per le autorizzazioni delle opere di Edipower, e nei piani industriali di Biomateriali, Enipower e Polimeri Europa l’assenza di investimenti per Brindisi, questa scelta rischia di pregiudicare il futuro del territorio.
Sulla problematica delle energie rinnovabili, nel condividere e rilanciare con determinazione la necessità di regolamentare la realizzazione degli impianti e nella convinzione che sia utile destinare a tale scopo terreni già danneggiati o altrimenti non coltivabili, a nostro avviso, sarebbe preferibile concentrare i nuovi insediamenti evitando, invece, la diffusa e paesaggisticamente compromettente micro parcellizzazione che sta sempre più interessando il nostro territorio. Per parte nostra riteniamo indispensabile una rapida e approfondita valutazione dei 4 grandi progetti presentati.
Nel perimetro del petrolchimico la Società Italgest ha presentato ed ottenuto, a conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, le autorizzazioni per la realizzazione di un impianto da 11 MW, da insediare in parte su terreni che attualmente ospitano impianti chimici inutilizzati.
Riteniamo molto interessanti i progetti industriali presentati da ENEL Green Power che intende installare impianti fotovoltaici per una produzione di 71,64 MW e quello della 3M Energia per 200 MW.
Una riflessione ed attenzione particolare, con una approfondita analisi di contesto, invece, la merita il progetto di eolico e solare della società SPS Energia che vorrebbe realizzare un ulteriore impianto nei territori di San Pancrazio e San Donaci.
La realizzazione dei nuovi parchi di energie rinnovabili in terreni ricadenti in quelli del sito di interesse nazionale, deve essere un’opportunità per riaprire rapidamente il discorso delle bonifiche, l’adesione da parte di ENEL all’accordo di programma conduce in quella direzione.
La compensazione attraverso fonti energetiche alternative deve rappresentare, inoltre, un’opportunità per una progressiva riduzione dell’utilizzo del carbone, così come riportato dalla stessa Società ENEL nella già citata Bozza di Protocollo Istituzionale e così come previsto nel Piano Energetico Ambientale Regionale della Puglia.
I terreni adiacenti al nastro trasportatore a servizio della Centrale Enel, inoltre, possono essere impiegati per sperimentazioni su ampia scala del sequestro biologico della CO2, per lo sviluppo di nuove filiere produttive per l’energia da biomasse, per l’agritermia e la florovivaistica utili a sviluppare nuove opportunità di lavoro.
Il Direttivo della FILCTEM CGIL sulle indagini ancora in corso su possibili reati ambientali commessi da alcune aziende elettriche e chimiche del territorio, rinnova la fiducia nella magistratura e auspica tempi rapidi per fare chiarezza sui fatti accaduti.
Le indagini oltre che accertare eventuali responsabilità su quanto accaduto, devono essere da stimolo per l’utilizzo delle migliori metodologie e le più moderne tecnologie per ridurre fino ad annullare i possibili rischi sull’ambiente e sulle popolazioni.
Per questo consideriamo opportuno ricercare in maniera sempre più spinta l’impegno dei gruppi industriali e delle aziende per favorire il potenziamento dell’ARPA, la realizzazione di una rete unica di monitoraggio ambientale globale per fare di Brindisi la sede dell’eccellenza produttiva e di riferimento per la presenza delle più avanzate tecnologie, per la sicurezza sul lavoro e per la tutela dell’ambiente.
COMUNICATO STAMPA FILCTEM CGIL
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