Brindisi, 04/10/2010
Veolia: gli ex lavoratori chiedono aiuto a Ferrarese
Una disperata richiesta di aiuto è stata rivolta da 26 operai ex Veolia a Massimo Ferrarese, presidente della Provincia di Brindisi.
Il 16 Ottobre prossimo termina il periodo di cassa integrazione e, se non intervengono variazioni rispetto alla situazione vigente, i lavoratori saranno licenziati.
Come si ricorderà la Società Veolia Spa ha gestito fino all'Aprile 2009 la piattaforma polifunzionale per rifiuti speciali sita in Via Pandi nella zona industriale a Brindisi.
Dopo che l'azienda francese ha abbandonato l’impianto (adducendo svariate cause) i dipendenti hanno ottenuto la cassa integrazione in deroga. Nel frattempo è stata espletata una gara d'appalto per affidare la gestione dell'impianto un nuovo gestore. Ma la Società aggiudicatrice (la Ci.S.A. di Massafra), che avrebbe reimpiegato i lavoratori, non ha potuto avviare l'attività perchè il sito è sotto sequestro giudiziario e non si ha la piena certezza della disponibilità continuativa degli impianti.
"Circa 20 giorni fa - scrivono i lavoratori - abbiamo avuto un incontro con il Procuratore Generale di Brindisi Dott. Di Napoli e il P.M. De Nozza i quali ci hanno fatto capire per le problematiche ancora in essere a breve non c’è soluzione."
La situazione drammatica dei lavoratori è tratteggiata più volte nella lettera. Scrivono i lavoratori: "il nostro contratto collettivo nazionale del lavoro in caso di cessazione di appalto prevede il passaggio dei lavoratori da un’azienda all’altra senza interruzione. Per questo essendo la maggior parte di noi, tutti giovani, sicuri di avere un lavoro con contratto a tempo indeterminato, lavorando da circa 10 anni, abbiamo preso impegni a lunga scadenza come mutui ipotecari per comprare casa e prestiti personali a lungo termine. Eravamo sicuri del nostro futuro".
E poi ancora: "il 16 di Ottobre si avvicina e per noi è la fine. Ci licenzieranno, in questo tempo, per coprire le rate dei prestiti abbiamo chiesto anche l’antìcipo del trattamento di fine rapporto, che si è esaurito, ora siamo in grosse difficoltà economiche. Si sono manifestati già in alcune famiglie, separazioni coniugali, fallimenti, protesti, pignoramenti, ai nostri figli non sappiamo più che scuse inventare perché ci vedono rattristati, non riusciamo a capire e darci pace, tutti vogliono risolvere la nostra situazione ma di fatto, siamo ancora disoccupati".
Nonostante questo i lavoratori sostengono di riporre massima fiducia nelle istituzioni e nella Provincia, proprietaria pubblica dell'impianto.
I lavoratori confidano nel prossimo incontro che si svolgerà venerdì 7 presso l'Assessorato al mercato del Lavoro e per questo concludono la lettera con un appello rivolto al Presidente Ferrarese: "caro Massimo, aiutaci, questa volta abbiamo davvero bisogno del tuo intervento risolutore. Purtroppo per noi è l'ultima occasion e la disperazione è tanta"
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