Brindisi, 05/10/2010
Biomateriali: 29 professionalità rischiano il posto di lavoro
Un'ennesima vertenza occupazionale colpisce il mondo del lavoro della provincia di Brindisi. E' quella che riguarda i dipendenti della Biomateriali, azienda che ha i propri stabilimenti all'interno della Cittadella della Ricerca e che occupa 29 tecnici, tutti pugliesi e tutti altamente specializzati.
Come denunciato dai lavoratori e dai sindacati in una nota del 1 Ottobre, si teme che la società proprietaria delle quote (l'americana la LeMaitre Vascular) voglia smantellare lo stabilimento per portare produzione e know how negli Stati Uniti, proprio come è capitato ad altre realtà aziendali acquistate dalla multinazionale quotata alla borsa di New York.
Per questi motivi le organizzazioni sindacali di categoria di Cisl e Cgil, hanno proclamato a partire da ieri, lo sciopero ad oltranza di tutti i lavoratori, chiedendo che l'azienda faccia conoscere le reali intenzioni sul sito Biomateriali di Brindisi.
La proprietà, in un comunicato diffuso oggi definisce strumentali le prese di posizione di sindacati e lavoratori e sostiene di aver dato "ampia informazione su tutti gli aspetti rilevanti dell'attività di Biomateriali e sul relativo piano industriale" nell'incontro del 2 Settembre scorso.
Nel comunicato Biomateriali e LeMaitre Vascular confermano "la volontà, allo stato, di proseguire l'attività produttiva nel sito di Brindisi", "sottolineano che le azioni intraprese dai lavoratori appaiono particolarmente
intempestive, rispetto al processo decisionale" e "manifestano la disponibilità a incontrare le OO.S.S. presso le sedi Istituzionali, fermo che, allo stato, in
tali sedi non potrà che essere confermato quanto emerso in occasione del precedente incontro".
Per Emiliano Giannoccaro, Segretario Generale della FEMCA CISL Brindisi, "la risposta della società è un concentrato di bugie".
Per Giannoccaro le società proprietarie dello stabilimento sanno bene che "non vi sono prospettive di produzione oltre il 31 dicembre 2010, ma non vogliono dichiararlo". "Si trincerano dietro dichiarazioni di circostanza" perchè "se fosse vero che avessero interesse a restare a Brindisi avrebbero realmente concretizzato le false proposte di ampliamento della gamma così come le collaborazioni commerciali con altri competitors per nuovi dipsositivi". Invece "hanno richiesto di tenere i toni bassi e di produrre per rimpinguare i magazzini" mentre stanno realizzando a "Burlington, presso la sede centrale, laboratori identici a quelli pugliesi dopo aver acquisito le procedure di produzione uniche a livello europeo e fonte primaria dell'acquisizione societaria".
Sarcasticamente Giannoccaro si chiede e chiede alla politica come sia possibile che un'azienda realizzata nel 1989, all'avanguardia nella realizzazione delle protesi vascolari e, unica al mondo, certificata dai ministeri della salute italiano, europeo ed americano, debba soccombere a logiche finanziarie ed abbandonare 29 professionalità di alto calibro ad un destino atroce.
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