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Bari, Regione: partito il percorso per modificare le norme sulla V.I.A.



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Bari, 06/10/2010

Regione: partito il percorso per modificare le norme sulla V.I.A.

Concluso in quarta e quinta commissione congiunte il percorso del ddl relativo alle modifiche delle norme sulla valutazione di impatto ambientale.
L’iniziativa legislativa che l’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro ha definito “una indispensabile norma che ha l’obiettivo di consentire una ripresa del controllo del territorio di aree che sono il fiore all’occhiello della nostra regione”, è stata approvata a maggioranza con l’astensione della opposizione.
Sono stati recepiti dal governo gli emendamenti presentati nel corso della discussione che “tendono a coniugare l’esigenza di tutelare il territorio con quella di mantenere alta l’attenzione anche al settore produttivo” ha sottolineato Michele Losappio (fra i presentatori delle proposte emendative).
Con il parere positivo del Governo, infatti, è stato approvato un emendamento proposto da Michele Losappio, Michele Ventricelli e Alfredo Cervellera (tutti esponenti del Sel), che consente di operare fino a 3 MW senza valutazione di impatto ambientare nelle aree industriali (anche dismesse grazie ad un’ulteriore modifica della Puglia per Vendola) per impianti sui tetti.
“In questo modo – continuano i consiglieri del Sel - si prosegue nel programma della maggioranza di centrosinistra finalizzato a favorire le rinnovabili e a tutelare il territorio e le sue parti più pregiate”.
Il tema in sostanza è quello di mantenere fede al principio che ha ispirato tutta la politica ambientalistica del governo Vendola, quello cioè dell’attenzione privilegiata al fotovoltaico e all’eolico, con un “ritocco” che consentirà alla Regione di evitare che in territori di particolare interesse possano essere “invasi” dalle pale e da pannelli solari.
Una materia che invita a nozze l’opposizione che in tal senso chiede maggiore rispetto dei parametri dettati dal governo nazionale. In particolare Nino Marmo (vicepresidente del Consiglio Pdl), ricorda che “le norme nazionali recenti danno delle indicazioni precise, quella per esempio di raggiungere entro il 2020 la riduzione del 20% di anidride carbonica in atmosfera e aumentare nel contempo del 20% l’utilizzo delle fonti rinnovabili”.
E da qui parte secondo i consiglieri di minoranza Marmo e Rocco Palese (capogruppo del Pdl), la necessità di realizzare al più presto un testo unico che armonizzi tutte le leggi attualmente in vigore nella Regione Puglia.
“Non si può andare avanti con interventi spot – dice Nino Marmo – questo non aiuta i cittadini, le norme vanno inquadrate in una revisione complessiva”. E Palese: “Abbiamo la necessità di sapere qual è il programma, qual è l’obiettivo che volete raggiungere. Dobbiamo mettere ordine in tutti questi interventi che per altro vanno in direzioni differenti”.
All’inizio dei lavori il presidente della quinta commissione, Donato Pentassuglia e il presidente della quarta, Aurelio Gianfreda, hanno sentito i rappresentanti della Cgil, Cisl e Ugl.
Dalle relazioni dei sindacati è emersa la necessità di evitare rischi di speculazione e di uso abnorme dell’eolico e del fotovoltaico. “È necessario, fra l’altro, recuperare investimenti e incentivi – ha detto il rappresentante della Cgil – per ottenere importanti ricadute occupazionali e sociali”.
Nicastro ha ribadito che la Puglia rimane la Regione delle punte avanzate in tema di sviluppo energetico delle fonti rinnovabili alternative. “Un primato frutto di politiche avanzate – ha detto l’assessore – pur considerando la necessità di fornire nuovi indirizzi operativi e programmatici che consentano da un lato di indirizzare lo sviluppo di nuovo eolico e fotovoltaico verso nuove frontiere e dall’altro di sviluppare nuovi segmenti di produzione di energia da fonti rinnovabili”.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA


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