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Brindisi, Presentato studio di mercato su vino e olio d'oliva



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Brindisi, 06/10/2010

Presentato studio di mercato su vino e olio d'oliva

Si è svolta stamani la prevista conferenza stampa per la presentazione di uno studio di mercato, effettuato dalla Borsa Merci Telematica Italiana (Unioncamere) per conto dell’Ente camerale brindisino, riguardante il vino e l’olio di oliva.
Erano presenti il Presidente Alfredo Malcarne ed il Direttore generale Eupremio Carrozzo.
Nel corso della conferenza è stato ribadito che sia per il vino che per l’olio di oliva la provincia di Brindisi riesce ad esprimere una qualità che la collocano ai vertici nazionali, anche se la frammentazione della produzione non permette particolari iniziative collegate alle esigenze dei mercati nazionali ed internazionali. Da qui la necessità di fare “massa critica” così come avviene in altre regioni per produzioni particolarmente qualificate.

Di seguito un sunto dei contenuti dello studio effettuato dalla Borsa Merci Telematica

Lo studio che andiamo a presentare descrive lo stato del settore agroalimentare italiano con particolare riferimento all'olio d'oliva e al vino. Analizzando i livelli di produttività, di qualità e di regolamentazioni raggiunti in questi settori. L'olio d'oliva e il vino sono due dei prodotti più rappresentativi del settore agroalimentare italiano e hanno raggiunto un' importanza tale sul mercato internazionale da riuscire a rappresentare l'Italia nel mondo.
Prodotti che rappresentano egregiamente la cultura della nostra regione e della nostra provincia.

La pianta dell'olivo ha per noi un enorme valore storico, sociale ed economico e la produczione dell'olio d'oliva offre delle potenzialità enormi, visto che il consumo è stimato intorno al 3% del totale degli oli vegetali.
Dallo studio emerge l'importanza di valorizzare e tipicizzare il prodotto olio puntando su produzioni qualitative di pregio : dal biologico alle denominazioni DOP e IGP. Tra i prodotti che trovano una migliore collocazione l'olio prodotto secondo i principi della coltivazione biologica e integrata sembrano rispondere meglio alle logiche del mercato.
Mentre tra le cause che ostacolano l'affermarsi dei prodotti di qualità (DOP e IGT) c'è l'eccessiva frammentazione della filiera, che dipende dalla forte polverizzazione che contraddistingue la realtà produttiva, in particolare a sud, dove ci sono piccole aziende che effettuano vendita sul mercato locale dopo aver accantonato quello per l'autoconsumo. Questo riduce notevolmente le potenzialità di un'area particolarmente vocata alla coltivazione dell'olivo, ma di fatto marginale nell'ambito del prodotto di qualità.

Benchè il comparto degli oli d'oliva sai numeroso, all'elevato numero di riconoscimenti non corrisponde un elevato livello di produzione.

Complessivamente la quota relativa dei prodotti di qualità certificata rappresenta, rispetto al totale degli acquisti agroalimentari domestici, il 6,7% imputabile appunto ai marchi DOP e IGP,seguiti dal settore vinicolo (DOC, DOCG, e IGT) ed infine dai prodotti biologici.
L'Italia è il secondo Paese produttore di olio d'oliva al mondo (29,2).
Le produzioni stimate per le campagne 2008-09 e 2009-10 sembrano essere in aumento con un livello produttivo che si aggira intorno alle 540 mila tonnellate.
Con l'aumentare delle conoscenze sulle virtù dell'olio d'oliva rispetto ad altri e della "dieta mediterranea" in generale, sembra delinearsi un quadro più che positivo per uno sviluppo importante della domanda del prodotto.

Se da un lato il mercato sembra tendenzialmente saturo nel nostro Paese , in altri paesi esiste una domanda latente da soddisfare: il lento ma progressivo aumento dei consumi mondiali è indice di una percezione del messaggio di qualità maggiore per la salute, tuttavia il consumo di olio d'oliva rappresenta una piccola percentuale sul consumo di altri grassi nella dieta alimentare.

Il processo di modernizzazione subito dall'industria agroalimentare negli ultimi anni ha messo in evidenza la necessità di un ammodernamento della fase commerciale dei prodotti.

La commercializzazione del prodotto olivicolo attraverso la rete e il canale telematico, potrebbe favorire la comunicazione di quelle qualità di cui il nostro prodotto è ricco: con la contrattazione telematica offerta dalla BMTI vi è una più ampia possibilità di indicare tutti i parametri qualitativi e di certificazione del prodotto.
Il presentarsi poi all'interno di una veste istituzionale favorirebbe un accesso nei mercati esteri che unitamente alla possibilità di prevedere anche lo scambio di campioni di prodotto tra venditore e acquirente rappresenta un gran vantaggio competitivo.

L'elevata frammentazione del settore oleario potrebbe inoltre trovare una risposta concreta dall'accorpamento di più prodotti provenienti da diversi produttori di uno stesso territorio.

VINO

La Puglia produce un terzo del totale del vino italiano: La valorizzazione della moderna viticoltura pugliese con il recupero di vitigni autoctoni ha dato la possibilità di produrre vini di ottima qualità( DOC e IGT)
Nel Panorama agroalimentare il vino ha un percorso tutto particolare. Nessun altro prodotto riesce a convogliare attenzioni di natura molto diversa sia economica che culturale: porta con sè elementi materiali e immateriali che prescindono dalla sola destinazione alimentare coinvolgendo aspetti culturali e sociali. Riveste sempre più i connotati di bevanda di occasione.
Per rispondere meglio a questa tendenza di mercato le aziende produttrici si sono dovute confrontare con stretegie di mercato nuove e diverse volte a valorizzare le produzioni e il prodotto in un contesto più ampio. L'etichetta svolge una molteplice funzione: strumento di garanzia per il consumatore e anche strumento di marketing.
Si sono sviluppate nuove strategie di marketing, una delle più importanti è lo sviluppo del turismo enogastronomico: il vino diviene così strumento di promozione del territorio che rappresenta, il consumo così ovunque avvenga porta con se l'immagine simbolica del territorio di provenienza.
Le strade del vino sono un esempio di offerta turistica specializzata che cerca di soddisfare la domanda di quel "turista viaggiatore" e rappresenta un'importante opportunità di sviluppo per le aziende vitivinicole

Vantaggi che il mercato telematico può apportare ad un tradizionale sistema di compravendita:
-trasparenza dei prezzi
-garanzia della qualità del prodotto
-assicurazione dell'atto di compravendita
-promozione dei vini DOC e IGT della Provincia di Brindisi
-apertura canali di vendita come Horeca ed enoteche sul territorio nazionale e internazionale

Gli operatori del mercato telematico (acquirenti e venditori), grazie ai Soggetti Abilitati all'Intermediazione (SAI) possono inserire le loro proposte e monitorare il prezzo della negoziazione.
In questo tipo di mercato vi è data la possibilità ai venditori di assicurare la compravendita stipulando una polizza molto competitiva con un premio del 0,33% del valore scambiato e una percentuale di copertura dell'85% del valore del contratto.
Offrire un tale servizio in una fase economica in cui i venditori sentono come maggior pericolo il rischio di insolvenza da parte degli acquirenti può sicuramente migliori la quantità e la qualità delle transazioni commerciali.
Da un punto di vista territoriale, le ragioni in cui è stato concluso il maggior numero di contratti nel settore del vino sono il Veneto, L' Emilia Romagna e la Puglia con oltre 100 contratti conclusi.

C.S. CAMERA DI COMMERCIO DI BRINDISI


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