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Brindisi, Valentino (DeR): "Authority, deleteria lentezza decisionale"



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Brindisi, 11/10/2010

Valentino (DeR): "Authority, deleteria lentezza decisionale"

Il porto di Brindisi è la nostra memoria storica. Le fortune e le disgrazie della nostra città sono da sempre state sincrone allo sviluppo od alla decadenza del suo porto. Chi come noi ha vissuto gli anni ’70 ed ’80 del secolo scorso ricorderà il frenetico traffico di traghetti da e per la Grecia.
Con gradualità quel traffico si è andato via via perdendo a favore di altri porti (Bari in primo luogo ma anche Ancona, Venezia e Trieste) dai quali iniziarono a partire i traghetti “super-fast” che accorciando i tempi di percorrenza navale disincentivavano le lunghe tratte stradali fino a Brindisi.
Venne poi negli anni ’90 la guerra del Balcani ed il nostro porto fu scelto da molti emigranti turchi che preferivano rientrare il patria dai paesi centro-europei via mare anziché affrontare un rischioso viaggio in macchina in territori di guerra. Raggiunta la pace nella ex-Jugoslavia anche questo filone, ben più misero del precedente, si è andato estinguendo.
Sempre negli anno ’90 vi fu l’esodo degli albanesi che giunti sulle nostre sponde ad ondate successive sono diventati una delle colonie straniere più numerose d’Italia. Per i periodici rientri in madrepatria gli albanesi avevano solo due porti per imbarcarsi quello di Bari e quello di Brindisi.
Il nostro porto però partiva con uno svantaggio logistico. Non facendo parte l’Albania della Comunità Europea vi era la necessità di far giungere le navi nel porto interno ove era presente un’area doganale ristretta e controllata per i cittadini extra-Schengen.
Per far approdare le navi nel porto interno vi è però da noi l’obbligo dell’assistenza da parte dei rimorchiatori con costi ad attracco di 1500 euro circa. Questo onere veniva invece risparmiato se le navi giungevano a Bari dove i diritti di imbarco risultavano altresì meno onerosi.
E’ intuitivo che gli armatori, che non sono degli sprovveduti e sanno far di conto, hanno da subito privilegiato il porto di Bari rispetto al nostro.
Siccome queste cose come le intuiamo noi le conosce ancora meglio l’Autorità Portuale questa ha stabilito a suo tempo di creare a Costa Morena, nel porto medio, un’area doganale protetta che consentisse di far attraccare in quella sede le navi da e per l’Albania. L’opera è stata finalmente realizzata ed è costata alla collettività circa 2 milioni di euro.
A tutt’oggi però le navi provenienti dal paese delle aquile continuano a fermarsi nel porto interno.
E’ di questi giorni la notizia che una di esse (la nave “Bridge” della European Sealines) ha lasciato definitivamente il nostro porto per proseguire a far la spola da Bari a Durazzo.
A questo punto ci chiediamo che autorità ha davvero l’Autorità Portuale se non riesce a disporre uno spostamento dell’attracco di queste navi dal porto interno a quello medio contribuendo con tale pernicioso ritardo a far perdere ulteriore traffico passeggeri a favore di Bari?
E’ giunto il tempo di velocizzare queste scelte logiche prima che i buoi siano tutti scappati dalla stalla e si debbano in futuro rimpiangere anche questi traffici “minori” per il nostro porto.
E sempre in tema di lentezza decisionale vogliamo ricordare come in questi giorni la Corte dei Conti abbia segnalato il fatto che la nostra “Autority” ha utilizzato nell’ultimo triennio solo il 10% dei 50 milioni di euro stanziati dallo Stato per le adeguare le sue infrastrutture strategiche.
A giugno scadrà l’incarico per l’attuale presidente dell’Autorità Portuale. Diciamo fin d’ora che l’identikit del prossimo presidente deve rispondere a nostro giudizio ai requisiti di capacità organizzativa, di conoscenza dei problemi del nostro porto e di amore per la nostra città. Pur se rappresentiamo una voce minoritaria nel panorama della politica locale intendiamo far ascoltare la voce disinteressata, il pensiero e le ragioni di quel 7% di brindisini che ci hanno concesso l’onore di rappresentarli in consiglio comunale un anno fa.

COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - CONSIGLIERE COMUNALE DEI DEMOCRATICI E REPUBBLICANI


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