Il Sindacato Cobas del Lavoro Privato chiede agli Enti Locali la
sospensione delle autorizzazioni relative alla nuova centrale
elettrica di 39 MW prevista all’interno dello zuccherificio che sta costruendo la Sfir perché la società costruttrice non rispetta assolutamente gli accordi sottoscritti a suo tempo.
Ancora una volta questa città vive un grave attacco ambientale ed
occupazionale con
la costruzione di una nuova centrale elettrica camuffata da
zuccherificio in pieno centro abitato , subendo anche la arroganza
di
una società che sembra essere la padrona di Brindisi.
Per contrastare tutto questo il Sindacato Cobas del Lavoro Privato, a nome di alcuni lavoratori inseriti nell’accordo famigerato relativamente ai bacini di crisi ex Dow, ex EVC, ex Pastis , ex Bti, ha fatto la richiesta all’Assessorato del Mercato del Lavoro di un incontro con la Sfir a cui chiedere conto di tutto ciò che sta avvenendo in questi mesi.
L’atteggiamento che sta mostrando la Sfir qui a Brindisi è comunque
in sintonia con le cronache degli avvenimenti che la riguardano in
altre città come Borgoincoronata in provincia di Foggia ed Argenta
in
provincia di Ferrara.
Sembra più una società che rincorre finanziamenti pubblici,
investimenti con grandi guadagni se c’è anche la possibilità di
produrre energia elettrica con i rifiuti della produzione ed il gas.
Inoltre abbiamo il serio dubbio che funzioni come zuccherificio.
Quel bruttissimo nastro trasportatore sulla testa dei passeggeri
delle
navi di Costa Morena probabilmente non trasporterà mai niente.
Sono queste le domande che vorremmo rivolgere ad una società
che a Brindisi ha trovato terreno fertile proprio in quelle persone
che accusavano gli “ambientalisti” di dire No a tutto.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.