La UIL sente la necessitą di informare la cittadinanza su quanto sta accadendo sulla vicenda Alenia.
Nello scorso anno alle Confederazioni provinciali CGIL, CISL e UIL e prima ancora alle categorie
del settore metalmeccanico di Brindisi fu presentato dall'azienda e da Finmeccanica un piano di
dismissione dello stabilimento brindisino a favore di altri insediamenti del gruppo in Italia,
proponendo nel contempo la societą ATITECH come possibile alternativa.
Da tutti non solo a livello territoriale, ma anche da parte della Regione Puglia con le dichiarazioni
della vice presidente Loredana Capone, questa proposta fu considerata come una soluzione
tampone.
Tanto č che con la dottoressa Capone furono concordati incontri specifici con Finmeccanica ed
Alenia per affrontare la problematica nel suo complesso.
Nel contempo tutte le parti istituzionali coinvolte confermarono la necessitą di mantenere a Brindisi
l'insediamento industriale.
Le vicende accadute non hanno fino ad oggi risolto la vertenza, nonostante le proteste e le iniziative
di lotta del Sindacato, le pressanti prese di posizione del Presidente della Provincia e
l'interessamento del Sindaco di Brindisi, tanto č che in uno degli ultimi incontri Finmeccanica con
sfrontatezza e mancanza di responsabilitą ha confermato la delocalizzazione dell'azienda.
Č trascorso quasi un anno e mezzo e siamo tornati all'inizio della storia!
Una grande insoddisfazione aggravata dalla arroganza di chi rappresentava le aziende verso la
Provincia, il Comune di Brindisi e la Regione Puglia.
Nel frattempo le categorie provinciali del settore interessato sono state costrette a firmare la
procedura di Cassa integrazione per i dipendenti dell'Alenia di Brindisi per tutelarli da possibili
decisioni diverse da parte della societą.
In questo caso nessuno ha gridato allo scandalo ed ancora una volta il Sindacato č stato costretto
responsabilmente a subire il ricatto occupazionale. Per questo si procederą con il trasferimento di
parte dei dipendenti a Grottaglie ed altri che hanno il diritto acquisito andranno in mobilitą
finalizzata alla pensione.
Siamo quindi ritornati all'origine senza possibilitą di altre scelte!
La UIL si chiede: che fine ha fato il tavolo tecnico?
Che fine ha fatto il possibile coinvolgimento dell'Agusta?
Ma il settore aeronautico e quello aerospaziale in particolare non era ed ancora č considerato da tutti
il fiore all'occhiello dell'industria brindisina con anni ed anni di storia alle spalle e professionalitą di
alto livello?
Come possiamo continuare a soccombere alla prepotenza di queste aziende?
Manca la tutela politica nazionale nei confronti di Brindisi e l'assenza totale di attenzione e
progettualitą per obiettivi di sviluppo industriale anche in settori produttivi di eccellenza.
La UIL di Brindisi non si rassegna a questi soprusi ed attuerą tutte le iniziative necessarie per
impedire l'ulteriore scippo industriale nei confronti del territorio a favore di altri che hanno anche i
santi in terra e sono tenuti in considerazione a nostro danno.
Le tante vicissitudini subite da questa provincia devono farci riflettere.
Non possiamo sempre subire e mai ribellarci per rivendicare le nostre ragioni