Brindisi, 13/10/2010
Adoc: "Emergenza amianto sulla costa"
Seppur in controtendenza rispetto alla situazione meteo di questi giorni, ritorniamo a parlare della situazione in cui versa il litorale brindisino senza farci tentare dall’idea di progetti di rilancio o riqualificazione che oggi sembrano essere lontani anni luce vista la situazione di degrado.
Tutto ciò anche in considerazione del susseguirsi di episodi che violano la tutela dell’ambiente con ripercussioni immediate ma anche e soprattutto sulla future stagioni balneari.
Quante volte ci siamo sentiti dire a ridosso della stagione estiva che si è in ritardo per l’attuazione di interventi che sarebbe auspicabile programmare in tempo debito liberi dai sentimenti scandalistici del momento e nell’ottica dell’ordinarietà. Ebbene è proprio quello che intendiamo fare sollecitando chi di competenza ad attivarsi per tempo per porre fine a veri e propri scempi. La sensazione che abbiamo transitando in questi giorni lungo il litorale nord è di una zona in cui tutti possono fare ciò che vogliono agevolati anche dalla mancanza di controlli con danni incalcolabili.
Apprezziamo lo sforzo della capitaneria di porto nel contrastare violazioni alle norme e ordinanze in materia di tutela delle acque e della costa, così come l’impegno del Nucleo Ecologico dei Carabinieri sempre presenti nelle delicate vertenze ambientali. Un impegno, però, reso vano dalla frequenza dei fenomeni delinquenziali che necessiterebbe dell’istituzione di un gruppo operativo nel territorio affinchè l’etichettatura di area ad alto rischio ambientale non sia solo un vincolo ma anche un’opportunità da cui ripartire attraverso una maggiore disponibilità di uomini, servizi e progetti di recupero e tutela.
Purtroppo non è così!!! Continua, infatti, la nascita di nuove discariche di amianto, inerti e rifiuti a ridosso anche di abitazioni e strade di transito, così come rimane tuttora in piedi in tutta la sua gravità il problema “Sbitri” che riterremo archiviato solo quando sarà avviata una bonifica accurata sia del sito oggetto degli ultimi interventi che della restante parte di pertinenza del demanio. Riteniamo che per quanto riguarda la zona oggetto degli interventi di bonifica dall’amianto alcuni interrogativi vanno posti e necessitano di risposte puntuali oltre che scientificamente e tecnicamente supportate.
Ci chiediamo, infatti, quali siano i danni all’ambiente arrecati nel corso del primo intervento, quello in cui senza tener conto della presenza di amianto le ruspe sono intervenute demolendo tetti e pareti dei fabbricati fino allo stop dei lavori in attesa dell’intervento di bonifica avvenuto la scorsa estate.
Ci chiediamo : tutto il materiale inerte tutt’ora presente sul suolo contiene frammenti di coperture in eternit? Ed ancora sono state fatte delle verifiche? Se le nostre preoccupazioni, come quelle dei tanti cittadini sensibili al problema, dovessero essere fondate andrebbe tutelata la cittadinanza. Non vorremmo che avviate le procedure di rimozione degli inerti, attraverso l’utilizzazione delle somme rivenienti dal ribasso d’asta, ci sia accorga in ritardo della presenza di inquinanti.
Un quesito che esterniamo pubblicamente, così come pubblicamente attendiamo delle risposte.
Per concludere in riferimento al piano di bonifica in procinto di essere avviato dalla Provincia di Brindisi chiediamo una mappatura delle aree di criticità presenti sul territorio al fine di utilizzare le somme disponibili.
C.S. ADOC
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