Brindisi, 10/12/2004
15/12: Convegno di Pediatria
L’Ausl BR/1intende realizzare una serie di incontri con la cittadinanza per informare e confrontarsi sui temi della sanità pubblica. La prima tappa di questo nuovo percorso avrà come argomento la protezione integrata da assicurare al bambino. Pertanto, protagonisti saranno i pediatri. L’Ausl BR/1 ha interessato per questo primo incontro da tenersi a Brindisi con la cittadinanza sia il dipartimento materno-infantile che il dipartimento emergenza-urgenza.
Ad illustrare l’organizzazione dei servizi di urgenza ed emergenza pediatrica sarà il dottor Giuseppe Colucci, direttore dell’Unità Operativa di Pediatria del presidio ospedaliero di Ostuni e presidente della SIP, Società Italiana di Pediatria, sezione pugliese per il triennio 2003-2006.
Proprio il dottor Colucci, che il 15 dicembre parteciperà all’incontro programmato a Brindisi presso la Masseria Marziale, in contrada Mitrano, afferma che ogni età, con i suoi problemi, con il suo vissuto, con i suoi bisogni, merita attenzione.
“Oggi i bambini e gli adolescenti – sostiene Colucci -crescono più in fretta, maturano in senso psicosociale più precocemente, tendono a confrontarsi con i comportamenti, i diritti, le esigenze degli adulti, non di rado anche in modo arrogante. Quindi servono nuovi medici, nuovi pediatri disponibili al cambiamento: un pediatra che non sia soltanto il tradizionale curante del bambino, ma sempre più il medico specificatamente in grado di "prendere in cura " in senso globale, il bambino sano o malato che sia con tutte le problematiche connesse.
Ancora oggi il pediatra sembra prevalentemente ancorato ad una concezione, per così dire, fisica della medicina e tende a trascurare il disagio emozionale, psicologico ed ambientale del bambino prima e dell'adolescente poi.
Potrebbe e dovrebbe, invece, ridisegnarsi un ruolo nuovo che sia, a scelta, di amico, difensore, manager, avvocato o angelo custode, diventando così il fulcro della rete di protezione, tutela e assistenza del bambino e dell'adolescente.
Nell'era della globalizzazione e della frammentazione delle relazioni, sono cambiati i modelli educativi, si sono moltiplicate le agenzie di formazione, sono mutate le dinamiche di socializzazione e le metodologie di accesso all'informazione. Tutto questo, naturalmente, non poteva che cambiare i bambini e gli adolescenti, arricchendoli di molte risorse e molte competenze, ma anche esponendoli a nuove vulnerabilità all'interno e all'esterno della famiglia.
Il pediatra dovrebbe tutelare la salute degli adolescenti attraverso la partecipazione attiva a percorsi di prevenzione, informazione ed educazione sanitaria, in cui prevedere e privilegiare interventi formativi sugli aspetti psicologici, sessuali e sanitari”.
COMUNICATO STAMPA AUSL BRINDISI
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