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Ostuni, Domani convegno su "Il paziente ad elevato rischio vascolare



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Ostuni, 20/10/2010

Domani convegno su "Il paziente ad elevato rischio vascolare

“Il paziente ad elevato rischio cardiovascolare”. E’ l’argomento del convegno che si svolgerà presso Masseria Santa Lucia di Ostuni da domani giovedì 21 fino a sabato 23 ottobre.
Il meeting, che partirà domani alle ore 15 per concludersi alle ore 13 di sabato 23 ottobre, è organizzato dalla Clinica cardiologica dell’università di Padova (diretta dal prof. Sabino Iliceto) in collaborazione con le cliniche cardiologiche delle Università di Bari (diretta dal Prof. Stefano Favale) e dell’Università di Modena (diretta dalla Prof.ssa Maria Grazia Modena).
Al convegno parteciperà anche l’ostunese Fabio Sgura, dirigente medico di 1° livello presso la divisione di cardiologia del Policlinico di Modena che parlerà del rischio cardiovascolare nel paziente con ipertensione arteriosa ed ipertrofia ventricolare sinistra.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la causa principale di morte nei paesi occidentali. Molti dati osservazionali e di intervento suggeriscono che l’ adozione di appropriate strategie di prevenzione costituisca lo strumento piu’ efficace nel ridurne l’ incidenza e la prevalenza. Per tale motivo negli ultimi anni sono state pubblicate linee-guida atte ad implementare gli interventi di prevenzione.
Il successo nell’ adozione di tali linee-guida dipendono essenzialmente dal fatto che esse siano conosciute e riscontrino favore da parte dei medici, dalla loro praticita’ ed “auto-efficacia”, dalla reale aspettativa nell’ “outcome” e da fattori correlati al paziente e ad aspetti socio-culturali. Uno studio recente su oltre 500 medici (generalisti, ginecologi e cardiologi) comunque ha dimostrato che la percezione del rischio costituisce l’ elemento fondamentale nell’ adozione di raccomandazioni di prevenzione cardiovascolare e che interventi educazionali verso la classe medica migliorano significativamente la qualita’ e l’ efficacia della medicina preventiva e possano ridurre la morbidita’ e la mortalita’ sia nelle donne che negli uomini.
Negli ultimi decenni sono state individuati numerosi fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Alcuni di essi sono cosiddetti immodificabili (eta’, sesso, …), mentre per altri (dislipidemie, fumo, ipertensione, …) e’ possibile adottare strategie di correzione con conseguenti effetti benefici in termini di morbidita’ e mortalita’ sia a breve che a lungo termine. Piu’ recentemente, tuttavia, e’ emerso un nuovo concetto che mira alla valutazione ed alla correzione non del/i singoli fattori di rischio cardiovascolare, ma del rischio cardiovascolare del soggetto, in toto (il cosiddetto rischio cardiovascolare globale).
La quantificazione di tale rischio viene fatta sulla base di “carte del rischio”, che a partire da osservazioni epidemiologiche di popolazione e considerando differenti fattori di rischio (diabete, fumo, pressione arteriosa, sesso, eta’, livelli di colesterolo), possono predire l’ incidenza di eventi cardiovascolari a distanza quantificando quindi per il singolo soggetto sia il rischio assoluto che relativo.
Tali strumenti appaiono estremamente efficaci ed utili nei processi decisionali atti a favorire misure di prevenzione cardiovascolare sia con norme igienico-dietetiche-comportamentali che con provvedimenti farmacologici, quali l’ utilizzo di antiaggreganti piastrinici, statine ed Ace-inibitori.
Va comunque ricordato che determinati classi di soggetti presentano a causa della presenza di particolari stati morbosi (per esempio diabete, malattia renale, dismetabolismi, aterosclerosi subclinica) già per definizione un elevato rischio cardiovascolare e pertanto debbono essere oggetto di strategie di prevenzione aggressive o comunque intensive. Scopo del presente corso è quello di fornire informazioni clinico-pratiche utili alla identificazione e al trattamento di tali pazienti.


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