Brindisi, 22/10/2010
Adoc sull'incidente sulla costa brindisina
L’incidente avvenuto nella giornata di ieri, nel corso di sopralluoghi per la verifica dello stato di erosione della costa, che ha causato la perdita di una giovane vita, ci spinge ad effettuare alcune riflessioni. In primo luogo esprimiamo cordoglio alla famiglia della vittima. Una tragedia annunciata, a nostro modo di vedere, se pensiamo alla grave situazione in cui versa il litorale brindisino, al dibattito che si sviluppa da anni sui temi del recupero e ai provvedimenti emessi finanche dalla Capitaneria di porto di Brindisi con un’ordinanza emessa la n. 49/2010 scaturita proprio dalla pericolosità del tratto di costa rientrante nella gestione del Consorzio di Torre Guaceto.
Quanto accaduto, così come ha procurato la morte di una giovane vita poteva anche procurare una strage se pensiamo alle decine di bagnati frequentanti la zona nella stagione estiva. Un pericolo costante lungo un po’ tutto il litorale minacciato dall’erosione del mare che ha letteralmente scavato la roccia e le pareti di terra creando vuoti pericolosissimi sia per chi stazione sugli arenili sia per chi sosta con i propri mezzi nelle parti superiori. Non basta un divieto per risolvere il problema c’è bisogno di interventi urgenti di messa in sicurezza e di tutela. I continui rimpalli a cui abbiamo assistito in questi anni, tra Regione Puglia ed Enti locali, non sono più tollerabili, né le giustificazioni o argomentazioni necessarie solo a perdere ulteriore tempo utile per la fase della progettazione e della cantierizzazione degli interventi. Ci risulta esserci già un progetto di massima più volte richiamato anche dalle associazione degli operatori balneari con i relativi costi di realizzazione. Quello che chiediamo è che non si perda altro tempo in risposta alla richiesta di maggiore tutela della salute dei cittadini e per la salvaguardia di un’ambiente già fortemente compromesso.
C.S. ADOC
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