Lotta al lavoro nero e progetto pilota per un marchio di qualità. Sono stati questi gli argomenti all’ordine del giorno di un confronto tra il direttivo nazionale degli acconciatori di Confartigianato e quello regionale con l’obiettivo di programmare un marchio di qualità che identifichi il lavoro professionale e dia aiuto concreto alle imprese locali del settore. Il marchio sarà legato ad un codice etico di comportamento e ad uno statuto ad hoc, entrambi con il fine di fare emergere qualità e professionalità degli associati. Un progetto, quello del marchio di qualità, che Confartigianato Brindisi vorrà poi espandere a livello regionale e nazionale.
Ma il punto più importante affrontato nell’incontro è stato quello relativo al contrasto del fenomeno dell’abusivismo.
“Su questo tema - ha dichiarato Antonio Ignone, presidente provinciale di Confartigianato e vice presidente nazionale degli acconciatori - occorre agire tempestivamente per evitare la chiusura di tante aziende incalzate da una concorrenza sleale che danneggia anche la clientela con prodotti e lavoro assolutamente scadenti e inadeguati. Per fare ciò bisogna ragionare in grande: andare oltre il singolo controllo e la denuncia finalizzati a svelare un qualche caso di lavoro abusivo. Così come il Governo ha agito in modo forte per debellare definitivamente il contrabbando a Brindisi, allo stesso modo è necessaria un’azione a largo raggio che incida nettamente sul territorio in favore del ripristino totale della legalità nel nostro ambito lavorativo. Ogni giorno sono in contatto con decine di imprenditori che lamentano alla nostra confederazione situazioni ormai insostenibili. Si tratta di questioni di sopravvivenza aziendale che vanno al di là del singolo operatore commerciale. Qui occorre garantire un intero comparto economico che rischia il collasso e che implodendo provocherebbe gravi danni a tutta la collettività. Questa battaglia Confartigianato Brindisi intende portarla avanti fino a quando non ci saranno regole certe e controlli efficaci. Il progetto del marchio di qualità va proprio in questa direzione certificando il lavoro dei professionisti per distinguerlo in modo ancora più evidente da quello dei ciarlatani”.