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Brindisi, La posizione dei sindacati sul sequestro delle torce al petrolchimico



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Brindisi, 28/10/2010

La posizione dei sindacati sul sequestro delle torce al petrolchimico

Nella giornata di ieri, le OO.SS. di Categoria Filctem, Femca, Uilcem e Ugl Chimici, in uno con le Confederazione Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le RSU/RLS di riferimento, hanno incontrato le società Polimeri Europa e Basell Brindisi per esprimere loro le forti preoccupazioni circa quanto avvenuto in merito al sequestro cautelativo delle 7 torce situate all’interno del Petrolchimico.

E’ stato ribadito alle società che in questo momento di grave crisi economica ed occupazionale dell’intero paese, questa ulteriore vicenda può determinare una chiusura netta di un qualsiasi tentativo di mantenimento del sistema industriale nel nostro territorio, da più parti osteggiato ma pur sempre riconosciuto come prioritaria fonte di sostentamento dell’economia dell’intera provincia.

Al di là quindi del percorso che la Magistratura tutta è chiamata a svolgere nell’assoluta serenità di giudizio oltre che nella massima trasparenza, vi è la necessità che le aziende, sottoposte ad indagini, mettano a completa disposizione degli inquirenti tutta la loro collaborazione, soprattutto tecnica-professionale, onde poter permettere agli stessi di valutare le proposte già indicate e/o da indicare in risposta alle prescrizioni richieste, con l’intento comune di trovare soluzioni atte a risolvere definitivamente la controversia contestata.

Le OO.SS. inoltre, esprimono forte disprezzo per quanto accaduto ieri in riferimento all’apparizione nella città di tele con su scritte frasi inneggianti i prossimi sequestri da parte degli inquirenti, che non fanno altro che accrescere un clima di tensione sociale già allo stremo per le forti situazioni di precarietà occupazionale esistenti.

Vogliamo solo ricordare a queste persone ben pensanti e benestanti che attualmente sia il Petrolchimico, sia l’Enel, dà una dignità lavorativa con contratti veri, full-time e a tempo indeterminato ad oltre cinquemila dipendenti con annesse famiglie, tra l’altro con una media anagrafica molto bassa perché si è già effettuato il terzo ricambio generazionale.

Lungi da noi utilizzare queste parole come “ricatto occupazionale” ma vivendo ogni giorno le drammaticità di nostri colleghi, non possiamo non pensare a cosa accadrebbe in caso di chiusura di queste realtà.

D’altronde, basti pensare che a distanza di più di dieci anni, abbiamo ancora una cinquantina di lavoratori ex Evc ed ex Dow che non riusciamo a ricollocare in nessun sistema lavorativo di qualsiasi genere e settore.

Forse è bene, e crediamo che sia giunta l’ora, di fare una seria riflessione tutti quanti insieme, perché nessuno è scevro di responsabilità e nessuno si deve sentire avulso ed estraneo dal sistema economico ed occupazionale della nostra provincia, per capire cosa vogliamo, ma soprattutto cosa intendiamo fare del sistema industriale. Partendo naturalmente dalle aziende che investono nel nostro territorio, le quali sono tenute a confrontarsi non solo con le Istituzioni ma soprattutto con le OO.SS. per condividere percorsi di investimenti, di Piani Industriali, di migliorie tecniche ed ambientali, perché è pur vero che abbiamo bisogno di crescita occupazionale, ma abbiamo soprattutto bisogno di sistemi ecocompatibili che si integrano perfettamente con quanto già in essere.

COMUNICATO STAMPA SEGRETERIE TERRITORIALI FILCTEM CGIL - FEMCA CISL - UILCEM UIL - UGL Chimici


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