Liste d'attesa, Friolo (Pdl): "Vendola è fuori rotta"
“Non riesco a comprendere i toni trionfalistici utilizzati dal centrosinistra nel commentare le decisioni dell’assessore regionale alla Sanità per quanto riguarda le liste d’attesa. Non c’è ancora alcuna soluzione vera ed efficace al problema che, pertanto, resta grave. Un esempio concreto è quello di una donna brindisina che attende dal 2 luglio una qualsiasi data utile per effettuare in provincia di Brindisi una risonanza magnetica rachide lombosacrale.
Dopo un paio d’ore di tentativi è riuscita a mettersi in comunicazione telefonica con il CUP ma dall’operatore si è sentita rispondere che non è possibile effettuare la prenotazione nel 2010 in quanto le liste di attesa sono sature. Le è stato consigliato di ritentare nel 2011.
La signora a questo punto ha chiesto una data certa almeno per il prossimo anno ma anche in questo caso le è stato detto che non è possibile stabilire alcuna prenotazione e che l’unica possibilità è di telefonare nuovamente ma nel 2011. Ecco di quanto si sono allungate le liste di attesa affidando il governo della Puglia al centrosinistra.
La realtà evidenziata da questa madre brindisina trova migliaia di analogie nelle altre province pugliesi: è un muro insuperabile contro cui si schianta quotidianamente la pur poderosa macchina della propaganda guidata da Vendola e dal suo assessore Fiore. Ciò nonostante Vendola e Fiore continuano con i giochini da provetti illusionisti e da insuperabili demagoghi. L’ultimo spettacolo è l’invenzione dell’acqua calda: alle prestazioni urgenti viene assicurata priorità. Possibile che siano stati necessari sei anni di governo Vendola per partorire una simile ovvietà? Va chiarito che il diritto alle priorità per le urgenze è già garantito per legge e la decisione annunciata dall’assessore Fiore è pertanto, chiaramente, l’ennesimo spot in favore di un’ipotetica campagna elettorale per Vendola.
La verità è che purtroppo in questi anni la sanità pugliese è peggiorata e costa molto più ed inoltre questo nuovo provvedimento riuscirà ad aumentare la già eccessiva confusione nel settore. Se si vuole lavorare seriamente per accorciare le liste di attesa occorre rimodulare l’offerta diagnostica ma il governo Vendola sta dimostrando di essere completamente fuori rotta”.