Brindisi, 03/11/2010
Università, Cazzetta (Udc): "studenti brindisini isolati"
Ascoltandoo in TV l’intervento di alcuni studenti della sede distaccata dell’Università di Bari, che questa mattina si sono riuniti presso la sede universitaria brindisina di via Primo Longobardo per capire i motivi per cui, ad oggi, non sono state avviate le lezioni della Facoltà di Economia Aziendale, ho avvertito una grande vuoto attorno a loro, un vuoto del mondo degli adulti intendo dire.
Operando in ambito universitario ho avuto modo di rilevare il notevole livello di motivazione necessario da parte degli studenti per farsi strada nei meandri delle pratiche da avviare, delle lezioni da seguire e degli esami da sostenere per portare a termine un percorso di studi. Forse anche per questo non ho potuto esimermi dall’intervenire. Ho, infatti, avvertito l’irrefrenabile bisogno di manifestare apertamente la mia solidarietà nei loro confronti per due ordini di motivi. In qualità di formatrice, da quest’anno anche in ambito universitario, e di dirigente provinciale dell’UDC, impegnata politicamente nel settore delle Pari Opportunità, non potevo rimanere insensibile al richiamo di aiuto da parte di giovani la cui unica colpa è quella di aver deciso di impegnare il proprio tempo nello studio.
Intendo schierarmi, quindi, apertamente al loro fianco non solo manifestando la mia solidarietà ma chiedendo a gran voce alle autorità competenti di intervenire al più presto per risolvere questo problema che, come è noto, era già stato sollevato prima della stagione estiva. Mi appello in particolare alla sensibilità del Presidente Ferrarese del quale ho avuto modo di constatare personalmente l’interesse e l’attenzione verso i giovani. Mi rivolgo a lui sottolineandogli l’importanza di non perdere questa occasione per tutelare i nostri giovani e far riacquistare loro un po’ di fiducia nella politica e nella pubblica amministrazione. Ad essi poco importa delle beghe politico/amministrative, hanno solo bisogno di certezze.
Rischiando di apparire retorica, ricordo ancora una volta che i giovani rappresentano il nostro futuro, ma nel presente hanno ancora bisogno di noi, della nostra attenzione e del nostro rispetto. Non dimentichiamo che dietro ciascuno studente c’è una famiglia che sta investendo sui propri figli nella speranza di offrire loro quelle possibilità di lavoro in più che il titolo accademico sembra poter garantire. Aiutare gli studenti corrisponde, perciò, ad aiutare tutte quelle famiglie che hanno già provveduto a pagare regolarmente quanto dovuto all’ateneo barese per l’iscrizione, salvo vedere negato ai propri figli il diritto all’istruzione sancito dalla nostra Costituzione.
Un paese che voglia effettivamente considerarsi moderno e civile deve imparare a considerare la formazione un investimento e non una comune voce di spesa.
Chiudo con una nota che non vuole in alcun modo essere polemica, ma piuttosto un invito: in questo momento di fermento politico in cui si sta portando avanti ambiziosi progetti riguardanti il Salento, tutti noi brindisini dovremmo fare molta attenzione ad imparare a non perdere le occasioni perché non si rischi, se i progetti andassero in porto, di passare dalla padella alla brace.
Dott.ssa Maria Elena CAZZETTA
Responsabile Provinciale UDC - Brindisi -
Dipartimento delle Pari Opportunità
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