Brindisi, 04/11/2010
Sindacati edili: "fotovoltaico è fuori controllo"
Il recente Primo Rapporto su “il Sistema Italiano delle Costruzioni” a cura di Federcostruzioni fa emergere la drammaticità dell’attuale stato di crisi di un settore che dall’inizio del 2008 ha perso mediamente il 17,3% di fatturati e oltre 180.00 addetti nel solo comparto dell’edilizia.
Lo scenario provinciale non si discosta dalla crisi che continua a “mordere” specialmente le piccole e medie imprese edili, che trovano un coinvolgimento sempre più limitato nella realizzazione dei pur ridotti investimenti pubblici.
È il caso delle realizzazioni degli impianti fotovoltaici, che dal punto di vista autorizzativo si configurano come opere edili, in quanto abbisognano di permesso a costruire ovvero DIA (denuncia inizio attività) anche se superano una potenza di 1 MW.
Le Organizzazioni Sindacali di Settore (Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil), pur nella condivisione delle scelte politiche regionali che attengono allo sviluppo delle fonti rinnovabili di produzione di energia fotovoltaica, constatano, con preoccupazione, come le attività costruttive degli impianti che si stanno realizzando, a macchia d’olio, nei diversi comuni della provincia, siano fuori controllo, non tanto per gli aspetti “autorizzativi a costruire”, quanto per l’impiego delle imprese abilitate alla loro realizzazione.
Da una sommaria verifica effettuata, che non è stata semplice, per le diversificate ed non omogenee autorizzazioni concesse dai diversi comuni della provincia, le Organizzazioni Sindacali hanno potuto constatare – con evidente disappunto e preoccupazione – che nello svolgimento delle attività di cantiere di opere edili connesse ed indispensabili, i lavoratori edili occupati, risultano una esiguità, rispetto al fabbisogno ed alla grandezza dell’impianto fotovoltaico.
La denuncia che le Organizzazioni Sindacali ritengono di porre alla attenzioni delle istituzioni locali riguarda, appunto, l’impiego della manodopera da parte di imprese che anche se appartenenti ad altri settori, (metalmeccanico, per esempio) svolgono lavorazione prettamente di edilizia (scavi, trivellazioni, basolati, strutture in cemento, recinzioni) utilizzando maestranze edili, ma con contratto metalmeccanico.
Una tale situazione, non è più tollerabile, anche perché le specifiche lavorazioni edili svolte con la applicazione di contratti diversi, danneggia i lavoratori impiegati e fa perdere le prestazioni assistenziali e previdenziali erogate dalla Cassa Edile in forza del CCNL. A ciò si aggiunge il pericolo di una maggiore incidenza di possibili infortuni sul lavoro, se le lavorazioni di edilizia in tali cantieri vengono svolti da manodopera non edile; circostanza che sta prevalendo nella realizzazione di impianti fotovoltaici.
È poiché sembra che siano in procinto di essere autorizzati circa 500 nuovi impianti dagli Enti Locali,rispettivamente abilitati, in funzione della potenza in KW, le Segreterie Provinciali di Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil chiedono, con urgenza, incontri per conoscere gli stati autorizzativi pendenti presso i singoli enti interessati, per offrire supporti nelle certezze delle decisioni e nei controlli in itinere spettanti alle diverse amministrazioni locali, coinvolte nelle procedure.
Il comparto delle costruzioni, imprese e lavoratori, non può rimanere non coinvolto in questo segmento di attività produttiva, in un contesto di scarsi investimenti di opere pubbliche di significative dimensioni e di blocco della edilizia residenziale privata.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SEGRETERIE PROVINCIALI DI FeNEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL
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