Oria, 04/11/2010
La città è in decadenza: due denunce di Franco Arpa
Il Cav. Francesco Arpa, cittadino oritano, nonché socio ArcheoclubItalia della sezione di Oria (Brindisi) si segnala da diversi anni per le sue ammirevoli prese di posizione tese a offrire un contributo costruttivo ai disagi arrecati a persone e beni architettonici. Attraverso uno dei blog più seguiti della Provincia di Brindisi baccheta, spesso e volentieri, alcune scelte di dubbia razionalità.
E' il caso delle due circostanze che ha voluto rappresentare nelle ultime ore.
Il primo caso riguarda la fatiscenza ed il conseguente rischio di crollo di alcune cappelle gentilizie del Cimitero Monumentale di Oria: "Il cimitero monumentale di Oria - scrive Arpa - è un vero e proprio gioiello dal punto di vista
storico, architettonico e culturale, anche in considerazione di illustri personaggi del passato ivi sepolti e della presenza
di cappelle gentilizie intitolate a famiglie che hanno dato lustro ed hanno fatto la storia di Oria.
In quella area ho avuto modo di rilevare il grave stato di abbandono in cui
versano due cappelle gentilizie, ubicate nel nucleo centrale e quindi più antico. In verità non sono le uniche a versare in
cattive condizioni, ma queste superano forse ogni ragionevole limite.
Le due cappelle in questione sono intitolate rispettivamente alla famiglia Milizia ed alla famiglia Martini. Ritengo
inopportuno e superfluo ricordare a Lor Signori gli illustri personaggi del passato oritano appartenenti a detti casati.
Ritengo altrettanto superfluo evidenziare tutti i motivi per i quali non è tollerabile che l'amministrazione comunale
continui ad ignorare detta situazione di incuria e totale abbandono dei manufatti esistenti all'interno del cimitero
monumentale, non esercitando, fra l'altro, quella necessaria azione di vigilanza prevista dal Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria.
Giova evidenziare che la cappella gentilizia dei Milizia reca sul fronte lo stemma di famiglia e ciò, a mio modesto parere,
è un particolare di grande importanza se si considera che altri stemmi dello stesso casato (e di altri della nostra Oria)
esistenti in passato sia nel centro cittadino che presso masserie, sono stati da ignoti depredati o distrutti!
Allego alla presente alcuni scatti fotografici che evidenziano il cattivo stato generale dei due manufatti ed in particolare
dei solai che presentano gravi danni con evidenti segni di abbondante infiltrazione di acqua piovana.
Il secondo caso è quello di Piazza Manfredi, sempre ad Oria, dove il rifacimento della pavimentazione prevede la sostituzione delle basole esistenti con altre di colore rossiccio.
Scrive Arpa: "partecipo tutto il mio disappunto circa lo scempio che continua a perpetrarsi in danno dei Beni Culturali, Archeologici, Architettonici, di Oria. Dopo che in Piazza Manfredi era stato rifatto il pavimento riutilizzando le vecchie basole, lavoro purtroppo mal riuscito, nei giorni scorsi si è iniziato nuovamente lo smantellamento delle basole per una migliore risistemazione.
Orbene, essendo andate distrutte molte delle basole originali, la ditta incaricata sta procedendo a sostituirle con altre (provenienti chissà da quale sito) di colore rossiccio.
Chi può ed ha le competenze è pregato di intervenire immediatamente.
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