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Brindisi, Attrazione investimenti: le proposte di De Pascalis (Cisl)



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Brindisi, 04/11/2010

Attrazione investimenti: le proposte di De Pascalis (Cisl)

In questi giorni si sta sviluppando un interessante dibattito rispetto ad alcune proposte messe sul tavolo dal presidente Ferrarese, con l’obiettivo di rilanciare l’economia locale, attraverso un marketing territoriale, attrattivo di nuove imprese e quindi di nuova occupazione.
Giudico non solo opportuna la sortita del Presidente della Provincia, ma particolarmente tempestiva, alla luce delle forti preoccupazioni determinate da alcune situazione contingenti, come il sequestro delle torce del Petrolchimico, con concreti rischi per la continuità produttiva di grandi impianti e dunque di migliaia di lavoratori.
E’ indubbio che la grave crisi economica mondiale sta incidendo in maniera particolare su quelle realtà a maggiore industrializzazione e quindi, trattandosi di situazione sulle quali un territorio o una regione hanno scarsa incidenza, è difficile in sede locale adottare interventi utili a portare fuori dalla stessa crisi la collettività; in ogni caso bene fa Ferrarese a portare al centro dell’attenzione quello che Noi, a Brindisi, come sistema socio-economico possiamo mettere in campo per accelerare l’uscita da questo stato di cose e soprattutto costruire un modello di sviluppo che possa durare negli anni.
In nostro grande limite, infatti, è stato sempre quello di ragionare in termini emergenziali, senza mai chiederci come vorremmo che fosse Brindisi e la sua Provincia non dico tra cinquant’anni ma almeno tra venti, immaginando quindi quello sviluppo sostenibile ed attribuendo a questo termine anche un significato ben più ampio di quello che comunemente indica la sostenibilità ambientale.
Uno sviluppo è sostenibile se lo è socialmente ed economicamente! In questi anni l’abbandono di una vera politica industriale ha di fatto condannato alla precarizzazione il mondo del lavoro, i contratti a termine costituiscono la norma e non più l’eccezione, forme atipiche quali co.co.co-co.co.pro, collaborazioni, compartecipazioni, contratti atipici, tutto questo ha generato non solo mancanze di certezze economiche ma soprattutto una sorta di precarizzazione sociale, impedendo a tanti giovani di costruirsi un futuro e di programmare la loro vita così come hanno fatto i loro genitori.
Tutto questo, per altro, non centra nulla con la necessaria flessibilità, alla quale tanti fanno riferimento! Superare le rigidità che oggi fanno mancare quella produttività e quella competitività che manca alle nostre aziende per reggere la sfida del mercato globale, non significa fare venire meno le certezze retributive e sociali dei lavoratori.
Lo stesso Marchionne, amministratore delegato di FIAT GROUP, di recente ha dichiarato di voler scambiare maggiore produttività con salari più alti! Lo aspettiamo alla prova dei fatti, altrimenti quanto sin’ora fatto rischia di apparire strumentale. Così come è necessario pensare a relazioni industriali nuove, nelle quali alla fine dovrà prevalere la volontà della maggioranza dei lavoratori, senza veti o diritti di primogenitura, secondo un modello già sperimentato a Pomigliano.
Per questo ritengo, molto utile l’iniziativa del Presidente Ferrarese, alla quale la CISL vuole dare il suo contributo, fornendo al dibattito alcune indicazioni concrete, che possano favorire nuovi insediamenti produttivi in tutti i settori possibili, a partire da quelli tradizionali della nostra economia (agricoltura, turismo, industria manifatturiera, energia, terziario, ecc.).
In questa ottica, riteniamo indispensabile che si realizzino condizioni di favore su:
Fiscalità locale, con abbattimento ICI, TARSU, IRPEF Comunale e Regionale, utilizzando a compensazione del minore gettito le somme rivenienti da accordi convenzionali con la grande impresa del settore energetico.
a) Disponibilità di terreni infrastrutturali per insediamenti produttivi, liberati dal peso delle procedure di verifica ambientale, attraverso una modifica legislativa, con individuazione più puntuale di quelle aree veramente interessate a bonifica.
b) Sgravi contributivi, attraverso l’utilizzo di normative di vantaggio per emersione dal lavoro nero e/o precario, da comprendere in un accordo di programma, per l’area di crisi di Brindisi, da sottoscrivere con Governo e Regione Puglia.
c) Cantierizzazione di tutte le infrastruttura già progettate e finanziate per quanto riguarda la funzionalità del Porto e dell’Aeroporto, nonché il ripristino degli scali merci di Brindisi e Surbo e l’entrata in esercizio del Centro di Carico intermodale di Francavilla Fontana.

La concessione di questi benefici dovrà essere attribuita solo a nuovi insediamenti produttivi o a revamping di impianti già in essere, in ragione degli incrementi di occupazione a tempo indeterminato, con l’impegno da parte delle aziende interessate a non far ricorso ad ammortizzatori sociali o peggio licenziamenti e chiusure almeno per un decennio.
A queste condizioni e solo per i contratti a tempo indeterminato sarà possibile aprire una discussione su forme di moderazione salariale, che prevedano contratti d’ingresso, per giovani sino a 35 anni e per periodi limitati nel tempo, ad esempio un triennio, sul modello di quanto realizzato nel sistema bancario, attraverso accordi sottoscritti unitariamente da CGIL CISL UIL a livello nazionale.
Su queste basi, per quanto riguarda la CISL, è possibile aprire una base di discussione, sin dal prossimo CPEL di lunedì 8 novembre, al fine di giungere ad un vero e proprio accordo provinciale di “fertilizzazione territoriale”, con l’obiettivo chiaro e condiviso: nuova occupazione, nuovo sviluppo, nuova coesione sociale.
La speranza è che finalmente possa partire una nuova stagione, senza polemiche o gelosie di primogenitura, ma con il pieno coinvolgimento di tutti gli attori politici e sociali!

COMUNICATO STAMPA CISL A FIRMA DEL SEGRETARIO CORRADINO DE PASCALIS


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