Mesagne, 06/11/2010

Gruppo di genitori: "violato il diritto allo studio dei bimbi disabili"

A Mesagne è violato il diritto allo studio per i bimbi portatori di handicap. E' questa una delle situazioni denunciate da un gruppo di genitori di ragazzi disabili attraverso una lettera indirizzata alle massime istituzioni locali e regionali (Presidente della Regione, Presidente della Provincia, Sindaco di Mesagne, Direttore Generale Asl e dirigenti scolastici della città di Mesagne.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

Egregi,
ci rivolgiamo a Voi sperando in una Vostra umana e naturale sensibilita' alla problematica che stiamo per comunicarVi. Saremo brevi, poiche' gia' troppe parole sono state spese inutilmente.
Dovrebbe essere noto a tutti che l'assistenza scolastica agli alunni disabili e' fondamentale nel processo di integrazione sociale e la sua attuazione contribuisce a realizzare il diritto allo studio garantito dalla Costituzione.
Siamo un gruppo di genitori che condividono l'avventura di avere figli disabili e questi figli, amati come pochi, hanno il diritto allo studio come tutti i bambini "normali". Diritto e non concessione, non favore, ed in quanto tale garantito.
Senza citare leggi e argomentazioni giuridiche sull'handicap e la sua tutela, poichè certamente da Voi conosciute, Vi informiamo, che il diritto allo studio nella scuola dell'obbligo del Comune di Mesagne, nonche' in altri comuni della provincia di Brindisi, e' palesemente violato.
Da diverse settimane, ormai, si impedisce ai bambini di frequentare la scuola nella giornata del sabato e ad altri di frequentarla a tempo pieno!
Pare infatti che i turni di servizio del personale addetto all'assistenza scolastica, siano stati organizzati, senza considerare le reali necessità dei bambini disabili e siano stati dettati da bisogni amministrativi e probabilmente economici dell'Ente predisposto ad assicurare tale servizio, IN BARBA AL DIRITTO ED INTERESSE PRIORITARIO DEL DISABILE!!!
Per diverse settimane i nostri figli inseriti nelle classi con frequenza dal lunedi' al sabato, il sabato, sono stati costretti a stare a casa e se accompagnati in classe, ad affidarsi alla benevolenza del personale scolastico preposto ad altre funzioni.
Da sabato 30 ottobre, in seguito alla nostra segnalazione/denuncia, il servizio è stato svolto da un numero minimo di assistenti e con la modalità della “chiamata”, ossia spostandosi da una classe all'altra e da un plesso all'altro in seguito alle “necessità”. Comprenderete che con un servizio “tappabuchi” ne risente non solo la qualità...
Sono ormai settimane che i nostri bambini inseriti nelle classi “a tempo pieno” dal lunedì al venerdì, subiscono il disagio di dover interrompere l'orario scolastico alle 14,15 anziche', come i "normali" alle 16,15.
Chi ha il dovere istituzionale di assicurare tale servizio? Ci viene riferito essere la ASL.
E qui la domanda sorge spontanea.
La ASL che da sempre difende il diritto alla salute e segue i nostri figli nelle varie strutture dislocate sul territorio, a chi ha pensato quando ha stabilito orari e necessita' per l'assistenza scolastica?
Ci piacerebbe sapere chi ha stabilito e organizzato, prima dell'inizio dell'anno scolastico, il servizio che esclude la presenza dei disabili nella scuola dell'obbligo nella giornata del sabato e li esclude per 2 ore al giorno dal lunedì al venerdì. Ci piacerebbe sapere perchè si continuano ad escludere i genitori dai tavoli delle “decisioni”, quando ormai dappertutto ne viene richiesto il coinvolgimento.
Non vogliamo commentare oltre, poiche' ci auguriamo che nei prossimi giorni il Vostro intervento risolva questa ingiustizia, affinchè questa società possa continuare a definirsi civile e la legge possa essere uguale per tutti.