Valentino(DeR) su variazioni urgenti di bilancio e disponibilità reali di cassa
Il 15 novembre p.v. il consiglio comunale verrà chiamato a decidere in merito ad una manovra finanziaria da oltre un milione e mezzo di euro motivata da variazioni urgenti di bilancio.
Leggendo tra le righe della manovra si apprende che 550.000 euro dovranno essere utilizzati “per consentire l’esecuzione di un intervento di manutenzione straordinaria del verde cittadino”.
Ben 200.000 euro sono da corrispondere alle Ferrovie dello Stato per il collegamento in corso di attuazione tra via Torpisana ed il piazzale antistante la stazione ferroviaria.
Ulteriori 70.000 euro verranno richiesti per l’acquisto di arredi destinati al fabbricato che ospiterà la Protezione Civile.
Altri 382.000 euro sono stati chiesti dal settore “politiche educative” e dovranno essere utilizzati per il supporto negli asili nido. A queste vanno aggiunte uscite minori per altre documentate esigenze urgenti. I fondi per quasi tutte queste uscite verranno finanziati “con l’avanzo di bilancio dell’Amministrazione”.
Il problema della reale consistenza e sussistenza dei residui attivi nel bilancio dell’Amministrazione è stato più volte correttamente sollevato in consiglio comunale dal collega Vincenzo Albano che ha chiesto chiarimenti in diverse interrogazioni rimaste purtroppo senza risposta. Non è possibile infatti per qualsivoglia amministrazione (da un condominio ad uno Stato) programmare delle spese senza sapere a quanto ammontano con certezza i soldi in cassa provenienti dai crediti realmente esigibili e dai i debiti certi.
Ed al grido d’allarme lanciato dal consigliere Albano ha fatto eco la pronuncia di fine settembre della Corte dei Conti che proprio sull’argomento dei residui censura l’operato dell’Amministrazione comunale dandole 60 giorni di tempo per porvi rimedio.
A poco sono valsi i chiarimenti del dirigente del settore finanziario in base ai quali ci sarebbe comunque un reale avanzo di bilancio di 2.600.000 euro circa dopo aver eliminato circa 15 milioni di residui attivi e 18 milioni di residui passivi provenienti da rendiconti precedenti. Per la Corte dei Conti (evidentemente poco convinta da questi “conti”) va effettuata “una verifica attenta e costante della sussistenza dei titoli giustificativi allo scopo di una corretta e sana gestione finanziaria”.
Pertanto questo “tesoretto” cui andare ad attingere potrebbe essere molto meno consistente o addirittura non esistere affatto. Così nel consiglio comunale del 15 novembre potremmo trovarci ad approvare delle spese che avrebbero una copertura solo presunta ma non certa. Si stagliano inoltre all’orizzonte del Comune grigie nubi debitorie relative soprattutto a contenziosi legali. A quanto pare i 26 milioni di euro di attivo tanto decantati appena 6 mesi fa (che portarono sull’onda dell’entusiasmo a deliberare una spesa di 11 milioni di euro per il “Palaeventi”) sono via via svaniti per strada.
Pertanto rischiamo di trovarci di qui a qualche mese a dover subire un brusco e drammatico risveglio rispetto alla presunta opulenza ostentata troppo frettolosamente qualche mese fa.
Dott. Salvatore Valentino
Capogruppo “Democratici e Repubblicani”
Componente “Commissione Bilancio”
