Brindisi, 09/11/2010

Giovedì 11 ''Medea'' al Teatro Verdi con Pamela Villoresi e David Sebasti

Col tormento matricida di Medea, una travolgente Pamela Villoresi promette di scuotere gli spettatori del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, che l’attendono giovedì 11 e venerdì 12 novembre per il secondo appuntamento in cartellone (info botteghino 0831.56.25.54).

Lanciata da Giorgio Strehler per diventare negli ultimi trent’anni una signora della scena (presto il pubblico la vedrà anche al cinema nel sequel di «Amici miei» firmato da Neri Parenti), l’attrice irrompe nella programmazione del politeama brindisino con un classico del teatro antico per consegnare l’effetto doloroso e al tempo stesso catartico del dramma di Euripide, nel quale interpreta il ruolo immortale della donna che reagisce al dolore del tradimento col più atroce degli assassini.

Nello spettacolo in programma alle 20.30 per la Stagione 2010-2011 della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, felicemente inauguratasi col tango argentino di Estampas Porteñas lo scorso 21 ottobre, la Medea di Pamela Villoresi colpisce con uguale violenza se stessa, animata da determinazione e lucida consapevolezza.

E per la prima volta - come dice il regista Maurizio Panici - mette in discussione i rapporti tra mondo maschile e femminile «aprendo un contenzioso che lascia intravedere nuove possibilità». Anche perché i grandi temi del teatro greco, che l’attrice toscana ha affrontato in passato in più d’una occasione, parlano dei nostri giorni con «straordinaria precisione». E in questo moderno allestimento che Associazione Teatrale Pistoiese, Argot Produzioni e Teatro dei Due Mari hanno ripreso nel decennale della nascita, «Medea» si rivela un testo ancora più dirompente, tanto da mettere i brividi due secoli e mezzo dopo come uno dei tanti omicidi che hanno scosso l’opinione pubblica negli ultimi anni.

La Villoresi confessa di finire ogni volta lo spettacolo letteralmente stremata, perché il ruolo richiede uno sforzo straordinario, «il più grande che abbia mai compiuto nella mia carriera», assicura. Indosso un vestito rosso da sera particolarmente glamour, l’attrice rifugge l’interpretazione scontata della madre che ammazza i propri figli per portare in scena la dolorosa discesa agli inferi di un personaggio che non agisce spinta da un impulso erotico o sentimentale ma per rispondere a una sete di giustizia.

Con traduzione e adattamento di Michele Di Martino e dello stesso Panici (protagonista anche sul palco nella parte di Egeo), «Medea» di Euripide rivive in un allestimento commovente e struggente, con un cast di prim’ordine nel quale David Sebasti interpreta il ruolo di Giasone e Renato Campese quello di Creonte, con Silvia Budri Da Maren, Andrea Bacci ed Elena Sbardella a completare il cast. I costumi di Lucia Mariani (su disegno del pittore Michele Ciacciofera) garantiscono un tocco di contemporaneità a un dramma antico che da secoli non smette di alimentare riflessioni negli spettatori, ogni volta alla ricerca di un perché di fronte a un’inquietante tragedia che sembra cronaca dei nostri giorni. Assistere a questa «Medea» è come calarsi nei meandri di un labirinto psicologico, all’interno del quale lo scontro titanico tra pulsioni della ragione e del cuore condurrà una donna ferita a una scelta tremendamente fatale.

COMUNICATO STAMPA FONDAZIONE NUOVO TEATRO VERDI