Brundisi, 12/11/2010
ConfConsumatori: sondaggio sui tassi dei mutui
Il coordinamento istituito tra la Confconsumatori – Federazione Provinciale di Brindisi e l'Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” ha condotto un sondaggio volto ad individuare la tipologia di mutuo (fisso, variabile o con cap, vale a dire con tetto massimo) per la quale propendono i consumatori della nostra provincia.
Dal sondaggio, effettuato a circa 8 mesi di distanza dal precedente rilievo realizzato dalle due associazioni, è emerso un dato a sorpresa che denota l'inizio di una inversione di tendenza in favore dei contratti di mutuo a tasso fisso.
Se, infatti, nel mese di marzo 2010, solo il 20% del campione preso in esame nel sondaggio aveva manifestato la propria propensione per la rata costante, nel mese di novembre, invece, circa il 40% ha manifestato una maggior attrazione per il tasso fisso.
“Tale inversione di tendenza, registratasi sia tra coloro che hanno già stipulato un contratto di mutuo sia tra coloro che stanno svolgendo un indagine per individuare quello maggiormente confacente alle proprie esigenze – afferma l'avv. Emilio Graziuso responsabile del coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore – deriva da un fattore estremamente rilevante, e, cioè, la riduzione dei tassi fissi ai minimi storici. Ciò comporta la possibilità per il mutuatario di ancorare la propria rata ad un tasso estremamente conveniente e, forse, difficilmente ripetibile”
A differenza della diminuzione dei tassi fissi di interesse, si è, invece, registrato un aumento, seppur minimo dei tassi variabili: il che indubbiamente incide nel determinare la nuova attrazione nei confronti del tasso fisso.
“Sicuramente il lieve aumento del tasso variabile non può essere definito un fenomeno preoccupante, almeno allo stato attuale, nel quale, ad esempio, un mutuo a tasso variabile di € 100.000,00 dal mese di marzo 2010 ad oggi ha registrato un aumento di € 25 – 30,00 circa, ma costituisce un campanello di allarme per i consumatori.
L'aumento, infatti, riporta la memoria al settembre nero del 2008, nel quale le rate dei mutui a tasso variabili avevano registrato un repentino e sensibile aumento di circa il 60%. Anche tale fattore costituisce una componente determinante che giustifica l'aumentata propensione al tasso fisso emersa dal nostro sondaggio” prosegue l'avv. Graziuso.
Dai dati rilevati dal coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore è emerso, infine, che anche i mutui con cap, vale a dire quelli con tasso variabile con tetto massimo prestabilito, che avevano fatto la parte da leone, raccogliendo la maggior percentuale di preferenza da parte dei consumatori nel secondo semestre del 2009 e nei primi mesi del 2010, hanno oggi un minor appeal rispetto al passato data la flessione del tesso fisso ed il leggero aumento del variabile.
“Oggi ci troviamo di fronte ad un tasso fisso che si aggira intorno al 4 – 4,5%. E', quindi, naturale che coloro i quali hanno un atteggiamento estremamente prudente preferiscono garantirsi una rata, ai minimi storici, che resterà costante nelle anni, senza dover temere aumenti dei tassi di interesse nel corso degli anni che facciano entrare in tilt il bilancio familiare” conclude l'avv. Emilio Graziuso
COMUNICATO STAMPA CONFCONSUMATORI BRINDISI - DALLA PARTE DEL CONSUMATORE
|