|  Brindisi, 13/11/2010
 Albano e Monetti: "al Comune troppi affidamenti senza gara"
 
 "Affidamento senza gara" è l'oggetto di una interrogazione rivolta dai Consiglieri Comnale Antonio Monettti e Vincenzo Albano rivolta al Sindaco di Brindisi ed al Presidente del Consiglio Comunale.
 Di seguito ne riportiamo integralmente il testo
 
 Credo che si possa agevolmente convenire, che le cattive abitudini sono dure a morire. Per quanto si faccia, alla fine si ripresentano,  quasi senza accorgersene.
 Questa volta riguarda  il servizio di vigilanza, custodia e portierato degli uffici giudiziari, affidato anch’esso direttamente, senza espletare alcuna gara.
 Già in altre circostanze ( ICI categoria D e impianto CDR) , che hanno comportato il pagamento da parte del comune di corrispettivi per diversi milioni di euro, avevamo evidenziato che la procedura senza gara, era consentita solo in caso di estrema urgenza, dovuta ad eventi imprevedibili, comunque non imputabili a comportamenti all’appaltante, ovvero, nel nostro caso, al  comune di Brindisi.
 Altrimenti sarebbe troppo facile eludere la legge, che invece  deve  essere rispettata da tutti, almeno in Italia.
 Eppure è accaduto che, per l’impianto CDR, ogni  tre mesi,  per 24 volte di seguito, per complessivi  72 mesi, al costo di 36.000, 00 euro mensili ( 70 milioni al mese), si è proceduto ad un affidamento diretto. Senza alcun bando di gara, come si dovrebbe.
 Questo nostro  convincimento  è stato successivamente confortato dalla sentenza del TAR di Lecce che, su ricorso di  una  impresa, ha annullato l’affidamento alla Monteco del servizio di manutenzione e custodia di quell’impianto, per aver omesso di espletare la regolare gara.
 Queste  sono le ragioni e le riflessioni che avevamo rappresentato agli uffici interessati, rispetto alla delibera di giunta n. 133 del 16 luglio 2010, con la quale la Giunta, da lei presieduta,  aveva autorizzato, senza gara, la proroga per un anno del servizio di vigilanza e custodia e portierato degli uffici Giudiziari per un importo di 375.000 euro circa.
 Non c’era il tempo, si diceva nella relazione, per effettuare la gara e le necessarie variazioni di bilancio, per cui, per  evitare l’interruzione del servizio, bisognava  necessariamente ricorrere all’affidamento diretto.
 Sicuramente, non si poteva interrompere il servizio di vigilanza, solo che, in questo caso,  la scadenza del termine  del 30 luglio 2010,  non è arrivata all’improvviso, ma era già nota dal luglio dell’anno precedente.
 Senza tener conto poi,  che trattandosi di un servizio  affatto  diverso da quello del precedente, non crediamo potesse  applicarsi  l’istituto giuridico della proroga.
 Nondimeno, forse anche in virtù delle nostre  riflessioni, la Giunta pochi giorni dopo, con delibera 338 del 29 luglio 2010,  disponeva la rettifica del precedente provvedimento,  limitando la proroga (?) a tre mesi, giusto il tempo per poter procedere alle variazioni di bilancio ed espletare la regolare procedura di evidenza pubblica.
 Tutto risolto. Macché ! E’ accaduto infatti che la  Giunta, in vicinanza della scadenza del periodo ultimo di proroga del 30.10.2010,  dopo le  sollecitazione del dirigente interessato del 14 settembre e del successivo 12 ottobre 2010,  con delibera  n. 433 del 29.10.2010,  ha approvato una variazione di bilancio per poter permettere di appaltare il servizio di vigilanza, custodia e  portierato .
 Naturalmente, pur essendo trascorsi tre mesi, della gara non c’è traccia. Dietro l’angolo un nuovo affidamento diretto, tanto per cambiare .
 Per questo le chiediamo,  ancora una volta, se ritiene regolare le procedure adottate o  siano state violate le disposizioni di legge e leso i diritti di altre imprese alle quali non è stato consentito partecipare alla gara e che, in regime di libera concorrenza,  poteva comportare un risparmio economico per  lo stato e per il comune.
 Quello che colpisce però, in questa e nelle altre vicende analoghe, è la lentezza delle risposte della Amministrazione nel  compimento delle normali attività, quasi  affetta da un virus capriccioso, che blocca temporaneamente  l’azione dell’amministrazione fino a quando il tempo per l’espletamento delle normali procedure è scaduto,  costringendola  a ricorrere, come detto nell’atto di affidamento dei calcolo ICI,  alle imprese di   “ mia conoscenza”.
 Sembra, ci permetta lo sfogo, di vivere in una grande gioco dell’oca, dove quando meno te l’aspetti ti ritrovi al punto di partenza. Solo che in questi casi, trattandosi della gestione del denaro del cittadino, non si tratta assolutamente di  un gioco.
 Per questo le chiediamo  di intervenire per accertare eventuali responsabilità, ma , anche  e principalmente,  per eliminare ogni eventuale ostacolo organizzativo che impedisce l’ espletamento delle  normali procedure.
 Rimettiamo alla sua valutazione discrezionale, considerata anche la ripetitività della fattispecie, di inviare i fascicoli alla Corte dei Conti, per una  superiore valutazione sulla regolarità delle procedure seguite.
 In attesa di eventuali chiarimenti che intendesse farci pervenire
 Distinti Saluti
 Vincenzo Albano Consigliere Comunale Partito Democratico
 Antonio Monetti Vice Presidente Consiglio Comunale
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