Brindisi, 15/11/2010
Arresti Asl, Carito (Fli): "il silenzio implica complicità"
Tutti noi siamo arrabbiati, ma consentitemi di rammentare che, in campagna elettorale (Provinciali) il sottoscritto aveva denunciato ad alta voce lo scandalo delle liste d'attesa (riferendosi specificatamente alle mammografie) mentre altri candidati facevano i loro spot elettorali da paese delle meraviglie e alcuni addirittira dagli interni dell'ospedale. Bene, i cittadini hanno creduto a chi gli ha venduto illusioni e non hanno dato credito a chi denunciava fatti concreti. Oggi, molti farebbero bene a tacere, lo scandalo delle lunghissime liste d'attesa era sotto gli occhi di tutti. Tutti ne siamo stati vittime, ma tutti zitti.
Il silenzio implica complicità. Su tale argomento , personalmente ho più volte sollecitato l'intervento degli organi di informazione. Prendiamo coscienza dei nostri diritti e impariamo a difenderli.
Smettiamola di credere che tutto ciò che accade nella nostra città sia normale e ineluttabile , non lo è affatto e ognuno di noi ne è testimone inerme e a tratti indifeso; talvolta anche la semplice richiesta di un certificato diventa un problema.
Ogni contatto con le pubbliche amministrazioni (di destra o di sinistra) si trasforma in una avventura da cui per uscirne, anzichè rivendicare un proprio diritto, si sceglie spesso il rivolgersi all'amico di turno, alimentando così la piaga del clientelismo / baronismo.
Non è questione di appartenenza politica/partitica, è un rivendicare il diritto a vivere in una città normale.
Troppo volte nella nostra realtà i fatti vengono mistificati con la complicità di pseudo trasmissioni d'informazione e diffusione di mirabolanti comunicati stampa tendenti a esaltare il nulla e a coprire i veri problemi.
Un grazie alle forze dell'ordine. Il loro impegno deve essere sostenuto dalla nostra sincera collaborazione e senso civico. Un altra Brindisi è possibile
Antonio Carito
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