Brindisi, 16/11/2010
Domani manifestano gli studenti: globalizziamo i diritti
A dispetto dei punti 1 e 2 dell' art. 26 della "Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo", adottata il 10 Dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che sottolinea "Ogni individuo ha diritto all'istruzione.
L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria.
L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace", a livello globale le cifre del diritto allo studio negato sono allarmanti: 130 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola, ed il loro numero potrebbe salire a 144 milioni per la fine del secolo. Di quelli che vengono iscritti, poi, almeno un terzo non termina il corso di studi per un insieme di ragioni socio-economiche. 78 milioni tra i bambini che non vanno a scuola sono di sesso femminile. Il 70% di tutti gli analfabeti vive in nove nazioni: Bangladesh, Brasile, Cina, Egitto, India, Indonesia, Messico, Nigeria e Pakistan. A non saper leggere e scrivere sono ben 905 milioni persone (dati ONU) quasi un sesto della popolazione mondiale.
Nonostante tutto un'ondata di speranza giunge proprio dalle università degli Stati Uniti e dalle grandi aziende americane, dove a buone basi tecniche e scientifiche corrisponde la richiesta sempre più stringente di una buona preparazione nei settori umanistici. l'ILO (International Labuor Organization) un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite che promuove diritti umani e giustizia sociale con riferimento agli ambienti di lavoro sta proponendo un nuovo tipo di addestramento dei lavoratori in relazione all'istruzione, "più importante, efficace ed efficiente" che pone in rilievo tre obiettivi prioritari:
Capacità riciclabili: Incrementando l'impiegabilità a lungo termine del lavoratore o della lavoratrice, sviluppando la sua abilità ad adattarsi al cambiamento, ad interagire ed a risolvere i problemi oltre che ad apprendere nuovi lavori più velocemente.
Apprendistato certificato al fine di contrastare l'allarmante ondata della disoccupazione giovanile migliorando la transizione dalla scuola all'ambiente di lavoro.
Modifica delle proprie abilità per tutta la vita riducendo il costo dei rapidi cambi tecnologici e strutturali sia per gli individui che per la società e introducendo un processo di educazione ricorrente.
Sebbene l'istruzione da sola non possa garantire alle persone il benessere economico, essa, grazie ai suoi effetti sulle attitudini, le aspirazioni, la conoscenza e le abilità, rende autonomo ciascun individuo.
Al tempo stesso, tramite il suo impatto sulle dinamiche della popolazione e sulla vita sociale, culturale, economica e politica, l'istruzione aiuta a migliorare la qualità della vita, creando o rinforzando le condizioni necessarie a ridurre l'incidenza della povertà.
Manifestazioni in tutta Europa e anche in Italia prenderanno il via da parte del movimento studentesco.
La maggioranza delle sigle associative e di rappresentanza degli studenti scenderanno in piazza per chiedere legittimamente la garanzia di Diritto allo Studio Internazionale, allo stesso tempo i sindacati hanno convocato uno sciopero contro i tagli del governo al settore della conoscenza.
Scuola, università, ricerca, formazione professionale saranno ancora una volta in piazza, il 17 novembre, per gridare che la conoscenza è il motore dello sviluppo e della modernità. Per superare il precariato che uccide i nostri settori, per il rinnovo dei contratti, per avere stipendi come nel resto dell'Europa. E ancora per il diritto allo studio, per la qualità del nostro sistema formativo dalla scuola d’infanzia all’università, per rilanciare la ricerca. Purtroppo il trend del disimpegno dei governi nel settore della conoscenza dell'istruzione e della cultura coinvolge in maniera omogenea tutti i paesi d'Europa. Il principio della monetizzazione immediata e della produttività sembra ave prevalso, le manifestazioni studentesche di Parigi e Londra di queste settimane sono la risposta esasperata ad una situazione di regresso generalizzato.
COMUNICATO CONGIUNTO
RETE DEGLI UNIVERSITARI UDU BRINDISI – RETE INDIPENDENTE DEGLI STUDENTI BRINDISI – UDS VILLA CASTELLI
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