Mesagne, 24/11/2010
Pdl: "chi si fa paladino della legalità deve imparare cos'è la legalità"
Arroganza, inciviltà, antidemocrazia furono le paradossali accuse rivolte al centrodestra mesagnese e segnatamente al PDL dalle figure istituzionali della città il giorno dopo l’ormai famigerata assemblea pubblica del 28/10 u.s.
In quella sede, come si ricorderà, il tema della discussione verteva sulle “criticità” dell’amministrazione comunale di Mesagne, e gli argomenti erano stati affrontati con documenti (almeno quelli che ci era stato concesso avere e consultare) alla mano. A quell’assemblea, ed al fantomatico “increscioso episodio”, la fantomatica “aggressione” all’assessore allo spettacolo, in realtà, nei fatti, mai verificatosi, erano succeduti giorni e giorni di polemiche astruse ed inconcludenti, che non rimuovevano il problema che le aveva generate: l’ostruzionismo e l’arroganza dell’amministrazione nei confronti dei consiglieri comunali di opposizione che cercavano e cercano di esercitare il loro sacrosanto diritto di vigilanza, consistente nel conoscere e visionare i documenti che concernono l’attività amministrativa.
Alla luce delle consapevolezze che, in seguito, abbiamo acquisito riuscendo finalmente a venire in possesso se non della totalità, almeno di qualcuno dei documenti richiesti, ci è venuto il dubbio che le suddette polemiche fossero state sollevate ad arte per spostare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica da vicende che noi reputiamo eclatanti ed inammissibili, se riferite all’attività amministrativa di una giunta comunale che, ovviamente, gestisce denaro dei cittadini ed a questi deve rendere conto, e che nell’incontro odierno renderemo evidenti alla stampa ed alla stessa pubblica opinione.
Gli esempi più tangibili riguardano certamente il centro giovanile “Lab Creation” e la celeberrima manifestazione MesagneEstate 2010. In particolare, per il primo, abbiamo avuto contezza con documentazione ufficiale che le previste due polizze assicurative di un milione di euro per la responsabilità civile verso i terzi e di cinquecentomila euro per gli eventuali danni alla struttura, non fossero mai state né sottoscritte dagli assegnatari della stessa struttura, né mai depositate, all’atto della sottoscrizione del contratto di assegnazione, nel Dicembre 2009, così come prevedeva in maniera sostanziale il capitolato d’appalto, parte integrante dello stesso contratto. Le due polizze, infatti, sono state stipulate solo alla fine del mese di Ottobre ed all’inizio del mese di Novembre 2010, in seguito alle nostre pressanti richieste di documentazione, sino ad allora rimaste inevase. E’ incredibile e gravissimo che sindaco ed assessori che hanno come compito previsto dalla legge il controllo e l’indirizzo politico dell’amministrazione, abbiano inaugurato in pompa magna una struttura senza porsi il minimo problema in ordine alla completezza della documentazione ed al fatto che un qualunque frequentatore avrebbe potuto infortunarsi all’interno della stessa struttura senza che vi fosse all’uopo alcuna copertura assicurativa; ed altrettanto grave è che, una volta avutane contezza, anche se in enorme ritardo, non abbiano provveduto a chiuderla in attesa che la suddetta documentazione fosse stata fornita. Gli assessori competenti dovrebbero trarne le conseguenze e prendersi le responsabilità che gli competono. Ad ogni buon conto, noi abbiamo già presentato formale richiesta all’ufficio legale del comune di Mesagne, affinchè si esprima sulla validità del suddetto contratto di assegnazione e sulla correttezza delle procedure seguite.
Per la seconda, la questione sarebbe comica se non fosse altrettanto tragica. Il documento che l’assessore allo spettacolo sventolava sul palco dell’auditorium del castello il 28/10 u.s. durante la suddetta assemblea pubblica, e che concerneva la richiesta di preventivi rivolta ai ristoratori di Mesagne onde assegnare all’offerta più bassa la somministrazione di oltre 2.000 euro di pasti in occasione di una manifestazione al’interno di MesagneEstate 2010, sottendeva un episodio clamoroso: tale somministrazione è stata assegnata ad un ristoratore che aveva depositato il suo preventivo il giorno seguente quello fissato per la scadenza del bando, e, cosa ancor più clamorosa, l’importo riportato su tale preventivo risulta corretto a penna!!! E’ inutile qui sollevare gli eventuali aspetti dell’accaduto che riguardano la giustizia amministrativa, civile e penale, ma quello che vale qui evidenziare è il singolare comportamento dell’assessore allo spettacolo proprio sullo specifico episodio, la quale ci invitava animosamente a stare attenti a ciò che si diceva sull’onorabilità delle persone e sulla trasparenza della procedura! Da che pulpito!!!
Ancora, argomento altrettanto dolente è quello dell’ospedale di Mesagne. E' dal primo di Ottobre che aspettiamo un azione da parte dell’amministrazione comunale, ed a distanza di due mesi la commissione concordata fra maggioranza e opposizione si è riunita una sola volta. Quando accadrà che il nostro Sindaco si farà promotore di una seria mobilitazione dell’opinione pubblica in favore dell’ospedale di Mesagne? Quando ci spiegherà, o si farà spiegare, per quale recondito motivo la Regione Puglia nel proprio piano preferisce l’ospedale di San Pietro V.co a scapito di quello di Mesagne, pur essendo l’ospedale di San Pietro da ristrutturare al contrario del nostro?
Noi del PDL e del centrodestra in generale siamo disposti al confronto a tutti i livelli e su tutti gli argomenti che interessano la città, ma chi si fa paladino della legalità a tutti i costi e ne impartisce lezioni, deve imparare cos’è effettivamente la legalità. Non è certo necessario commettere reati o frodare la pubblica amministrazione per incappare in comportamenti non leciti. La legalità consiste anche e soprattutto nella trasparenza degli atti amministrativi e nella correttezza dei comportamenti, che, come si è visto, vengono puntualmente disattesi dall’amministrazione mesagnese. Le questioni innanzi poste sono solo alcune che, purtroppo, vanno in questa direzione: si potrebbe spendere qualche parola anche sulle licenze per attività di bar e ristorazione concesse l’estate trascorsa (per cui, ad esempio, uno dei presupposti per partecipare al bando era quello di essere già in possesso di un locale attrezzato, come se qualcuno potesse partecipare ad un bando per l’assegnazione di una licenza che evidentemente ancora non gli è stata assegnata avendo già sottoscritto contratti di affitto e di forniture!), oppure sui concorsi per alcuni posti nella pianta organica del comune che l’amministrazione si appresta a fare. In situazioni normali, chi ha la responsabilità di certe nefandezze dovrebbe avere il buon senso di dimettersi, poiché la superficialità e l’arroganza con cui sono stati gestiti gli episodi prima descritti non possono essere considerati alla stregua di una buona e trasparente amministrazione.
COMUNICATO STAMPA PDL MESAGNE
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