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Brindisi, Allarme dell'Ance: edilizia in forte stato di crisi



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Brindisi, 25/11/2010

Allarme dell'Ance: edilizia in forte stato di crisi

Lo stato di crisi in cui versa il comparto dell’edilizia non risparmia nemmeno Brindisi e provincia. Anche sul nostro territorio la crisi si fa sentire.
È una crisi grave che seppur poco evidenziata dai media, ha numeri preoccupanti: 250mila sono i posti di lavoro persi a livello nazionale con oltre il 300% di aumento di utilizzo degli ammortizzatori sociali. 20mila i posti di lavoro persi nella sola regione Puglia, dove mille sono invece le imprese di costruzioni che, tra il secondo semestre del 2009 e il primo del 2010, hanno cessato la propria attività.
Per rendere ancora più chiaro il quadro è come se quest’anno avesse chiuso i battenti una delle grandi aziende nazionali. A Brindisi si stima una perdita considerevole di posti di lavoro atteso che attualmente circa 600 imprese edili impiegano circa 3800 lavoratori, un dato molto al di sotto di quello di qualche anno addietro.
Nel corso degli incontri avuti nella sede di ANCE nazionale abbiamo avuto modo di constatare da Nord a Sud una situazione senza precedenti: pagamenti bloccati, risorse non spese, lavoro agli sgoccioli, misure fiscali punitive e un quadro di regole frammentato e poco efficiente nel quale si annidano sprechi e irregolarità.
A tutto ciò si aggiungono i dati del centro studi ANCE che rilevano una eccessiva lentezza nell’impiego dei fondi strutturali: a fine agosto 2010 le regioni del Mezzogiorno avevano impiegato solo il 17% delle risorse europee a disposizione. Inoltre, e questo è l’aspetto più preoccupante, oltre il 50% delle imprese denuncia rilevanti aumenti dei ritardi nei pagamenti, con pesanti problemi di liquidità: addirittura un'impresa su sette segnala ritardi superiori a 24 mesi. Per non parlare degli ulteriori blocchi dei pagamenti e degli investimenti degli Enti Locali.
È del tutto evidente che questa situazione non deve essere sottaciuta né passare in secondo piano.
ANCE Brindisi, insieme alle sezioni regionali e ad ANCE Nazionale, intende reagire in modo propositivo a una delle fasi più critiche della storia economica del Paese confrontandosi su un tema spinoso ma decisivo per il rilancio del sistema paese, il nuovo rapporto tra pubblico e privato.
Va aperto il confronto tra attori pubblici e privati con l’obiettivo della creazione di nuove opportunità di lavoro per le imprese, che devono essere protagoniste delle azioni insieme alla Regione ed ai Comuni, individuando interventi strategici per lo sviluppo del territorio. I costruttori ritengono necessaria l’adozione di leggi e procedure attuative che incoraggino gli investimenti dei privati dando certezza dei tempi di attuazione ed eliminando ostacoli negli adempimenti. ANCE Puglia, sostenuta dalle sezioni provinciali, ha avanzato una proposta importante che individua nell’housing sociale un punto chiave della strategia di riqualificazione e rigenerazione urbana. Ci sono già gli strumenti di legge che possono creare nuove condizioni per realizzare case a canone accessibile per le categorie emergenti quali le giovani coppie, gli immigrati, le famiglie del ceto medio. Gli stessi strumenti di legge hanno assegnato 400 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti per costituire un sistema integrato di fondi di investimento nel territorio offerto ai privati.
È un'occasione che il nostro sistema deve cogliere. Il settore delle costruzioni porta un elevato valore aggiunto diretto ed indiretto: per ogni miliardo di euro di domanda aggiuntiva nelle costruzioni, viene generata una ricaduta complessiva sul sistema economico di oltre 3,3 miliardi di euro con un incremento di oltre 17mila posti di lavoro.
Bisogna inoltre sostenere le ragioni di una riforma strutturale del Patto di Stabilità, perché non concepibile che questo sia di impedimento alla spesa di ingenti risorse europee per molte Regioni, tra cui la Puglia.
Tutti gli attori sul territorio devono fare la loro parte, e tra questi anche dalle banche ci si attende molto. È necessario che le banche passino da una logica di investimento basata sulle garanzie reali, ad una logica di investimenti di interesse regionale e di ritorno economico.
Siamo in una fase delicata per l’economia del territorio brindisino. ANCE Brindisi è impegnata nel sostenere le azioni di sensibilizzazione decise a livello nazionale, coinvolgendo le imprese, i sindacati e tutta la filiera del settore. È nostra intenzione aprire un dibattito pubblico su questi temi e porre all’attenzione di tutti le problematiche di una categoria che può dare tanto all’economia di questa terra.
La manifestazione del 1 dicembre a Roma ha lo scopo di sottolineare che le imprese e i lavoratori dell'edilizia ritengono prioritario:
1. Sbloccare i pagamenti per le imprese che hanno SAL approvati e oggi vincolati dal Patto di stabilità anche per gli enti virtuosi . Un allentamento del Patto è auspicabile, soprattutto al fine di finanziare prioritariamente interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici.
2. Rendere effettivamente disponibili le risorse destinate dal CIPE alle priorità infrastrutturali - a partire da quelle attribuite al programma di piccole e medie opere o all'edilizia scolastica - e attivare i fondi FAS/comunitari senza ulteriori rinvii e riprogrammazioni.
3. Puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità.
4. Eliminare le penalizzanti distorsioni fiscali esistenti nel settore immobiliare nell'ambito di una riforma del fisco orientata allo sviluppo e più equa per lavoratori, imprese e cittadini.
5. Rilanciare gli strumenti di investimento nelle infrastrutture e nell'immobiliare.
6. Attivare strumenti di lotta all' illegalità e promuovere la qualificazione con procedure esigibili e chiare in stretta collaborazione con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare la quotidiana operatività delle imprese corrette.
7. Estendere ali'edilizia gli ammortizzatori sociali definiti per il settore industria.

ANCE BRINDISI


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