Mesagne, 26/11/2010
Fotovoltaico, Terrarossa: "bene la provincia, meglio tardi che mai"
Secondo quanto pubblicato recentemente, anche la Provincia di Brindisi
sembra prendere posizione critica sulla proliferazione selvaggia degli
impianti fotovoltaici.
La notizia è che a breve verrà predisposta una mappatura dettagliata del
territorio di Brindisi per stabilire quantità, stato dei lavori,
autorizzazioni degli impianti fotovoltaici.
In vista della seduta provinciale del 29 novembre il presidente Ferrarese
incontrerà i Sindaci dei Comuni della Provincia per raccogliere ulteriori
suggerimenti ed integrazioni.
Al di là del ritardo con cui forse si incomincia a prendere consapevolezza
degli effetti devastanti prodotti dalla legislazione regionale sul
territorio brindisino e pugliese, le notizie riportate sono accolte con
favore, “meglio tardi che mai”.
Il profilo politico provinciale sembra seguire le sollecitazioni ed il
percorso che l’associazione ha intrapreso quest’anno nell’affrontare
l’impatto territoriale e ambientale prodotto dalle autorizzazioni comunali
e regionali per l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui terreni
agricoli.
Ci siamo recati presso gli uffici tecnici di tutti i comuni della
provincia di Brindisi per conoscere il numero delle domande, lo stato
amministrativo dei lavori di realizzazione degli impianti fino a 1 Mw ( per
cui è sufficiente la D.I.A.) e superiori a 10 Mw (autorizzazione unica
regionale soggetta a v.i.a., prevista di recente per impianti superiori a 1
Mw) recependo peraltro i problemi lamentati dai tecnici comunali di
carattere amministrativo e giuridico e di impatto sul territorio comunale.
Abbiamo intrapreso una campagna di sensibilizzazione dei cittadini
provinciali, in particolare dell’area medio-orientale, ignari degli
effetti delle scelte nazionali e regionali sulla produzione di energia da
fonti rinnovabili o in parte al corrente per le prime visioni delle
campagne e dei territori devastati dalla installazione degli “specchi
solari”.
Abbiamo sollecitato il confronto con le istituzioni comunali (Mesagne),
provinciali (incontro con il Presidente Ferrarese) e regionali (incontro
con l’assessore Nicastro), anche proponendo soluzioni alternative allo
sfruttamento del territorio agricolo mediante uso di incentivi e
finanziamenti coinvolgendo gli enti locali ed i piccoli proprietari
agricoli.
In alcun interventi pubblici abbiamo sollecitato l’ente locale a prendere
posizione sulle autorizzazioni concesse. Mesagne è stato il primo comune
della provincia a realizzare una mappatura degli impianti e una verifica
amministrativa ed urbanistica delle domande presentate.
Il problema riveste un ambito sicuramente provinciale sia perché in alcuni
casi le richieste di realizzazione degli impianti sono presentate in
territori compresi e confinanti tra agri comunali ed in zone di pregio
paesaggistico o protette (San Donaci-San Pancrazio S.no), sia perché
realizzati gli impianti si deve procedere agli allacci e collegamenti
elettrici dissestando terreni agricoli confinanti e le vie stradali
provinciali.
E’ utile pertanto che tutti i Comuni si coordinino per adottare linee
guida amministrative comuni, con eventuale supervisione della Provincia per
le sue competenze ambientali e territoriali.
Inoltre sarebbe utile un confronto con le altre province, in particolare
Lecce, il cui territorio per solare ed eolico detiene il primato nella
regione (e tra le prime in Italia), in particolare installazioni
fotovoltaiche pari a 2.597 per una potenza pari a 106 Mw (dati forniti dal
Gse aggiornati al 24.10.10)
Ma l’iniziativa provinciale e le nostre (associative e dei cittadini) non
sono e non saranno sufficienti a determinare un mutamento di rotta che
dovrà essere politico.
Ad oggi infatti la schizofrenica normativa regionale sulla produzione di
energia da pannelli fotovoltaici consentirebbe ancora la realizzazione di
impianti su terreni agricoli.
La regione Puglia è intervenuta con alcune modifiche stabilendo la v.i.a.
per impianti superiori ad 1 Mw (prima necessaria per impianti superiori a
10 Mw), ed un maggiore costo di spese istruttorie per la presentazione
delle domande per la realizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici.
L’obiettivo sarebbe di contrastare speculatori ed intermediari poco
trasparenti. Ora si stanno rendendo conto di ciò che hanno causato?
Fatto stà però che le società si stanno affrettando a porre in esecuzione
e fine lavori gli impianti entro il 31.12.2010 perché gli eco incentivi
previsti per tutti coloro che faranno domanda a partire dal 1 gennaio 2011
saranno meno appetibili.
Peraltro nel settembre di quest’anno sono state approntate dal Governo le
linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili. Ad esse le singole regioni si dovranno adeguare mediante
regolamentazione che la Puglia dovrà adottare entro il 19 dicembre mirante
ad individuare le aree di pregio ( agricolo, naturalistico, storico,
architettonico ed archeologico), ovvero zone vietate per tipologia di
impianto proposto.
Le linee guida prevedono peraltro l’assegnazione di quote, ancora non
individuate, per la diffusione di impianti ad energie rinnovabili.
Nel frattempo, escluse le aree rese esplicitamente protette o vietate,
continuerà all’infinito la installazione di impianti per la produzione di
energie rinnovabili su terreni agricoli?
Un ruolo in questo senso potrebbero assumerlo i Comuni attraverso le
Province confrontandosi per le rispettive competenze con l’ente regionale e
regolare (censimento, verifica amministrativa) la stato attuale degli
impianti già autorizzati ed in corso di realizzazione e quello futuro per
le domande che perverranno nel corso dell’anno 2011.
COMUNICATO STAMPA TERRAROSSA
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