Brindisi, 27/11/2010
Adoc per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti
Dal 20 al 28 Novembre si celebra la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.
L’Adoc partecipa all’iniziativa richiamando l’attenzione sulla problematica inerente gli sprechi alimentari.
Secondo i nostri dati ogni famiglia butta nel cassonetto, in media, 515 euro, pari al 9% della spesa totale effettuata.
Dati intollerabili, visto il periodo di crisi economica, che raggiungono l’apice proprio nel periodo delle festività natalizie. Gettare via il 9% della spesa alimentare annua è un lusso che non possiamo più permetterci.
Un dato significativo quindi che vanifica parzialmente gli sforzi compiuti a tutto campo finalizzati al risparmio e al sostegno al reddito famigliare.
Cifre comunque che, complice la crisi e la maggiore consapevolezza dei consumatori, e anche grazie alle campagne promosse dall’ADOC, sono in lieve diminuzione con percentuali inferiori del 8,9% rispetto al 2009 e 515 euro contro i 561 euro del 2008.
Le feste incidono considerevolmente sugli sprechi di una famiglia. Grandi ricorrenze come Natale e Capodanno spingono ad imbandire la tavola, spesso senza tener d’occhio le quantità e l’effettiva necessità; sarebbe invece opportuno pensare che con i soldi sprecati in un solo giorno una famiglia potrebbe fare la spesa per circa due settimane. Non è più accettabile che a Natale, ad esempio, si sprechino ben 50 euro.
In tema di sprechi alimentari il 37% dei prodotti che si buttano sono quelli freschi, tra i prodotti più sprecati troviamo il pane (19%), frutta e verdura (17%). Salgono gli sprechi dei prodotti in busta, che crescono del 2% rispetto al 2008. Il motivo principale per cui si spreca è l’eccesso di acquisto generico, sebbene sia in calo del 3% a confronto con l’anno passato. Al contrario, aumentano gli sprechi per eccesso di acquisti effettuati in occasione di offerte speciali e per scadenza del prodotto.
Infine, abbiamo rilevato un sostanziale equilibrio tra lo spreco del prodotto di marca (46%) e quello non di marca (54%). Cifre e dati che hanno risvolti negativi non solo direttamente per le tasche dei consumatori ma anche indirettamente per le ripercussioni sul costo dei servizi pubblici in materia di smaltimento dei R.S.U. argomenti su cui avremo modo di riflettere più approfonditamente nei prossimi giorni.
COMUNICATO STAMPA ADOC
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